Teatro Massimo di Palermo, domenica in scena "Nabucco" - QdS

Teatro Massimo di Palermo, domenica in scena “Nabucco”

lamantia

Teatro Massimo di Palermo, domenica in scena “Nabucco”

giovedì 20 Ottobre 2022

Sarà in scena in Sala grande domenica 23 ottobre alle 20 “Nabucco”, l’opera in quattro parti di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera, nel nuovo allestimento coprodotto dal Teatro Massimo di Palermo con il Teatro Regio di Torino. L’opera, assente dal palcoscenico di piazza Verdi dal 2013 avrebbe dovuto debuttare nel marzo del 2020 ma venne sospesa a pochi giorni dal debutto a causa del Covid che costrinse tutti i teatri alla chiusura. A dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro è il Maestro Francesco Lanzillotta mentre la regia è firmata da Andrea Cigni, Maestro del Coro è il nuovo direttore Salvatore Punturo.

A interpretare Nabucco si alternano i baritoni Roman Burdenko (23, 26, 28, 30) e Alberto Gazale (25, 27, 29) mentre nell’impervio ruolo di Abigaille, la figlia rifiutata da Nabucco, cantano Ewa Plonka (23, 26, 28, 30) e Irina Moreva (25, 27, 29); nel ruolo del profeta Zaccaria si avvicendano Luca Tittoto (23, 26, 28, 30) e Marko Mimica (25, 27, 29) mentre la coppia di innamorati è affidata al mezzosoprano Silvia Beltrami (Fenena) e al tenore Vincenzo Costanzo (Ismaele). A completare il cast, il basso Luciano Roberti è il Gran sacerdote di Belo, Blagoj Nacoski è Abdallo, fedele ufficiale di Nabucco, ed Elisabetta Zizzo interpreta Anna. Le scene sono di Dario Gessati, i costumi di Tommaso Lagattolla, le luci di Fiammetta Baldisseri, riprese da Gianni Bertoli. Assistente alla regia è Luca Baracchini, alle scene Maddalena Moretti e ai costumi Donato Didonna. Repliche fino al 30 ottobre.

Terza opera lirica di Giuseppe Verdi, il Nabucodonosor, ribattezzato Nabucco solo dopo il debutto al Teatro alla Scala nel marzo 1842, fu il primo grandissimo successo del compositore. La scena si apre sugli ebrei asserragliati nel Tempio di Gerusalemme per resistere all’invasione dei babilonesi, guidati dal Re Nabucodonosor. Alla vicenda politica, che vede i conflitti interiori di Nabucco e Abigaille scontrarsi contro la salda fede di Zaccaria, Ismaele e Fenena, si unisce una più tradizionale storia d’amore, con il tenore Ismaele conteso tra due sorelle, Abigaille e Fenena. La gelosia di Abigaille contro la più fortunata Fenena però è doppia, perché Nabucco indica come reggente, durante la sua assenza la figlia più piccola e non Abigaille, che scopre da un documento segreto di non essere veramente figlia di Nabucco. Delusa dal padre e dall’uomo amato, Abigaille rivolge ogni suo sforzo alla vendetta e alla conquista del potere.
L’opera si avvale di un grandioso e solenne impianto drammaturgico che conta su una importante presenza scenica del Coro, sempre presente dalla scena iniziale fino al finale rasserenante, e in particolare nella terza parte con il Coro “Va, pensiero”.

La messa in scena di Andrea Cigni di contro all’aspetto monumentale dell’opera sceglie una dimensione più intima. “Nel riflettere sul senso dell’opera – dice il regista – non è l’aspetto monumentale che mi colpisce, né il carattere risorgimentale che le è stato attribuito e meno che mai il contrasto tra due popoli. Vorrei piuttosto raccontarne l’aspetto intimo e teatrale, forse meno evidente rispetto alla grande quantità di interventi corali, ovvero il dramma di Abigaille, figlia illegittima di Nabucco e sorellastra di Fenena. Questo è a mio avviso il motore drammatico fondamentale che descrive dinamiche molto più stimolanti rispetto all’analisi oppresso/oppressore, ebreo/nazista, cultura dominante e cultura soccombente. Dinamiche tipicamente teatrali (e Verdi era uomo di teatro almeno quanto geniale compositore) come quelle tra padre e figlie, tra amante e amato/a, tra sorellastre in conflitto, che si inseriscono in un discorso più ampio sul significato di potere”.

Sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo sale il Maestro Francesco Lanzillotta, uno dei più interessanti direttori italiani, regolarmente ospite di importanti compagini orchestrali, come l’Orchestra Nazionale della RAI di Torino, l’Orchestra Haydn di Bolzano, la Filarmonica Toscanini di Parma, l’Orchestra Regionale Toscana, che il pubblico palermitano ha già avuto modo di apprezzare in diverse occasioni, la più recente il successo de Il pirata di Bellini l’autunno scorso.
Alla guida del Coro debutta il Maestro Salvatore Punturo che dirige già dal 2003 il Coro di voci bianche, la Cantoria e il Coro Arcobaleno della Fondazione.

“Nabucco” è anche l’ultima opera rappresentata al Teatro Massimo nel 1974 prima della chiusura per restauri che si protrasse per ben 23 anni e il celeberrimo «Va’, pensiero» venne simbolicamente cantato dal Coro in più occasioni per auspicare la riapertura del Teatro che avvenne nel 1997 grazie a una mobilitazione della società civile. Da allora l’opera è stata riproposta soltanto nel 2010 e nel 2013.

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