Terremoto vicino allo Stretto di Messina, ma stavolta non è una simulazione

Terremoto vicino allo Stretto di Messina, ma stavolta non è una simulazione

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Terremoto vicino allo Stretto di Messina, ma stavolta non è una simulazione

Redazione  |
sabato 05 Novembre 2022

Una scossa di magnitudo 2.6 è stata registrata intorno alle 16 nel Mar Ionio meridionale. A pochi chilometri da lì si è svolta la seconda giornata di esercitazioni della protezione civile

Scossa di terremoto in mare a pochi chilometri dallo Stretto di Messina dove anche oggi si svolge l’esercitazione della protezione civile. Il sisma, di magnitudo 2.6 è stato registrato alle 15,57 a una profondità di 26 km e a circa 80 km dallo Stretto. Non si registrano danni.

L’esercitazione della protezione civile

Si è svolta anche oggi l’esercitazione nazionale di protezione civile sul rischio sismico “Sisma dello Stretto 2022”, promossa e organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile. Lo scenario prevede la simulazione di un terremoto di magnitudo 6 verosimilmente capace di innescare effetti ambientali a terra, come frane e liquefazioni, e fenomeni di maremoto che potenzialmente interesserebbero numerose località costiere, tra cui il Comune di Messina.

Nel corso dell’esercitazione è stato testato il nuovo sistema di allerta. “Il sistema di It-allert, con il quale sono stati mandati migliaia di messaggi ai cittadini di Messina e di altri comuni costieri della provincia nell’ambito dell’esercitazione nazionale è la prima volta che viene testato su una popolazione così ampia”, ha detto il capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio. “È un sistema che garantisce anche la privacy – ha aggiunto Curcio – quindi non c’è un ritorno su ogni singolo telefono cellulare. Questo lo dobbiamo dire con chiarezza perché è uno degli elementi molto dibattuti quando si usa il cosiddetto sistema self broadcast che non è solo italiano, infatti ci confrontiamo con altri paesi europei”.

Sul rischio sismico ha detto: “Conosciamo – conclude Curcio – già le problematiche principali di questo territorio e non solo nel momento in cui un evento sismico importante colpisce un’area densamente abitata. È importante in questi casi anche il tempo di trasferimento dei soccorsi, c’è una parte che si attiva a livello locale è molto bene stanno facendo la Regione siciliana e la Regione Calabria però poi c’è un altro tema che riguarda l’arrivo di altre forze dal resto del Paese e in questa parte d’Italia può essere un problema”.

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