“Tina Anselmi- Una vita per la democrazia” il 25 aprile su Rai 1

Il 25 aprile di Rai Uno con l’omaggio a Tina Anselmi: trama e cast del film

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Il 25 aprile di Rai Uno con l’omaggio a Tina Anselmi: trama e cast del film

Sandy Sciuto  |
lunedì 24 Aprile 2023

Si chiama "Tina Anselmi - Una vita per la democrazia" e andrà in onda proprio in occasione della Festa della Liberazione d'Italia dal Nazifascismo su Rai Uno.

In occasione dell’Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista, Rai 1 rende omaggio a Tina Anselmi, la prima donna diventato Ministro con un film.

Tina Anselmi- Una vita per la democrazia” sarà trasmesso il 25 aprile 2023 su Rai Uno dalle ore 21.25.
Il film è coprodotto da Rai Fiction Bibi Film e diretto da Luciano Manuzzi con la sceneggiatura firmata da Monica Zapelli ed Anna Vinci, autrice del soggetto e dei libri “La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi” e “Storia di una passione politica”, quest’ultimo scritto con la stessa Anselmi.

Sarah Felberbaum è Tina Anselmi

Per interpretare Tina Anselmi è stata scelta Sarah Felberbaum che sul ruolo ha spiegato: “Io vedo Tina Anselmi come una donna coraggiosissima, forte, centrata, pura anche. Questa storia per me è importante perché spiega che la lotta per la parità è iniziata tantissimi anni fa, eppure a volte sembra che abbiamo iniziato da qualche anno. Stiamo ancora qui a combattere per la parità salariale, per avere pari diritti su quasi tutto. Lei fu una delle prime a lottare per l’apertura a tutte le professioni per le donne, perché all’epoca le donne non potevano diventare dottori, avvocati. Quindi è una lotta importantissima, che deve andare avanti e non si deve mai fermare”.

Il cast e la trama

Oltre a Felberbaum, il cast è composto da Alessandro Tiberi (Giovanni Di Ciommo), Andrea Pennachi (Ferruccio), Benedetta Cimatti (Francesca), Filippo Velardi (Vincenzo Giaccotto) ed Enrico Mutti (Benigno Zaccagnini).

“Tina Anselmi – Una vita per la democrazia” ripercorre la vita della prima donna diventata Ministro in Italia nel 1976 attraverso le tappe più importanti. È il 1944 quando Tina Anselmi ha sedici anni e capisce che per cambiare il mondo bisogna agire. Assieme agli studenti di Bassano viene portata a vedere 31 uomini impiccati dai tedeschi. Diventa staffetta partigiana ossia si occupa di portare documenti e informazioni in sella alla bici tra Castelfranco e Treviso. Si innamora di Nino, un partigiano come lei che studia medicina e con il quale condivide le stesse idee di futuro.

Quando nel 1945 l’Italia è finalmente libera, Tina è felice ma si rende conto che le ingiustizie sono ancora tante. Si appassiona alla vicenda delle giovanissime operaie delle filande, che hanno un lavoro precario e poco pagato che mina pure la loro salute e giovinezza. Decide così di fare parte del sindacato insieme alla nuova amica Francesca Meneghin con cui condivide ideali e battaglie.

Più approfondisce il ruolo della donna e più ha evidenti le disparità tra uomini e donne in Italia sul lavoro. Nasce in lei l’idea di cosa sarà in seguito la Commissione per le Pari Opportunità. Nel frattempo, Nino muore per tubercolosi. Il dolore sembra schiacciarla ma grazie all’amica Francesca non smette di portare avanti le sue battaglie con forza e determinazione.

Aldo Moro crede in lei e, così, nel 1976 diventa Ministro del lavoro. È la prima volta che una donna in Italia ricopre una carica simile. Lavora su più fronti. È grazie a lei se le differenze salariali tra uomini e donne vengono abolite. Nel 1978 diventa Ministro della salute. Anche qui lavora su tematiche fondamentali e rivoluzionarie: la legge sull’aborto, la riforma Basaglia, l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale.

Nel 1981 diventa Presidente della Commissione di indagine sulla loggia massonica P2. Ancora una volta è l’unica donna in un mondo di uomini. Fa scoperte che vanno a scombussolare tutto ciò su cui aveva creduto, ma non si arrende. Termina una relazione lucida sull’azione delle logge deviate in Italia e riesce a farla approvare con una larghissima maggioranza.

La scelta di celebrare la Festa della Liberazione con la storia in prima serata di Tina Anselmi è un modo per riscoprire donne che sono riuscite a valorizzare l’Italia portando avanti i valori e gli ideali su cui si fonda la Costituzione. La vita di Tina Anselmi è stata interamente dedicata a migliorare lo stato delle cose, incidendo prima sulle sopraffazioni alla libertà e dopo sul mondo del lavoro e delle donne. Ha lasciato il segno nella storia della politica italiana, ma anche nel presente che stiamo vivendo. Ha contribuito così a dare forza, determinazione e consapevolezza a quanti oggi lottano e non si arrendono per un futuro migliore.

Foto dal profilo Instagram di Sarah Felberbaum

Sandy Sciuto

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