Tra tradizione e novità, l’usato va di moda - QdS

Tra tradizione e novità, l’usato va di moda

Michele Giuliano

Tra tradizione e novità, l’usato va di moda

martedì 29 Dicembre 2020

Bva Doxa: un’usanza che è cresciuta nell’anno della pandemia, guadagni per 7 italiani su 10. Tra gli oggetti più ricercati dagli utenti, i prodotti legati alla casa e alla persona

ROMA – La pandemia, la consapevolezza, probabilmente, di avere troppo di tutto, la necessità di ridimensionarsi, non ultima la consapevolezza del valore dell’economia circolare: una nuova visione delle cose, che ha portato a nuovo vigore il mercato dell’usato in Italia. Da marzo, in tanti vendono oggetti che non servivano più e ne cercano altri più adatti alle esigenze, e in entrambi i casi c’è risparmio e guadagno per 7 italiani su 10.

I dati vengono fuori dall’indagine condotta a novembre 2020 da Bva Doxa per Subito, piattaforma con oltre 13 milioni di utenti unici mensili su cui è possibile vendere e comprare praticamente qualunque cosa, che ha evidenziato come il 67% degli italiani abbia fatto compravendita di almeno un oggetto usato da marzo ad oggi, un dato in forte aumento rispetto al 49% del 2019. Se per un 39% degli utenti era già un’abitudine, il 28% degli italiani che si sono approcciati al mercato dell’usato l’ha fatto per risparmiare in un momento di grande di incertezza economica, percentuale che sale al 33% guardando chi ha acquistato. Il mercato dell’usato si è rivelato un modo per poter comprare un modello superiore o più evoluto per il 20% del campione, oppure il modo migliore per trovare pezzi unici, d’antiquariato o da collezione (16%) o di fare fronte a cambiamenti emersi con la pandemia (15%).

Il lockdown, la perdita del lavoro, la modifica delle abitudini quotidiane hanno fatto crescere la motivazione economica: il 47% delle persone è ricorso al second hand per risparmiare o guadagnare dalla vendita.

Tra le ragioni minori si ritrovano anche il contributo all’abbattimento degli sprechi attraverso il riutilizzo degli oggetti, la riduzione del proprio impatto ambientale ma anche, la convenienza e una revisione delle priorità, con una nuova consapevolezza di cosa serve e di cosa invece si può fare a meno. La grande maggioranza delle operazioni è avvenuta sul canale on line, a causa della digitalizzazione forzata degli ultimi mesi, utilizzato dal 77% degli acquirenti e dall’81% dei venditori, anche se i negozi fisici di usato resistono e anzi festeggiano nuove aperture.

Tra gli oggetti più acquistati, gli articoli legati alla casa e alla persona, seguiti da attrezzature per sport e hobbistica, elettronica e veicoli. Nel dettaglio, sono stati acquistati principalmente libri e riviste, arredamento e casalinghi, articoli informatici come Pc, tablet e portatili, telefonia ed elettrodomestici, a causa della necessità legate allo smartworking e alla riscoperta di alcune passioni personali che si sono sviluppate a partire dal primo lockdown. Per quanto riguarda le vendite, tra le categorie di articoli più venduti troviamo abbigliamento e accessori, arredamento e casalinghi, libri e riviste, informatica ed elettrodomestici. E si tratta di esperienze positive per la maggior parte degli utenti: ben il 67% di chi ha fatto second hand in questi mesi dichiara che diventerà un’abitudine anche in futuro, mentre per il 29% sarà un supporto economico finché continuerà questa situazione di emergenza. Solo il 4% dichiara che non la utilizzerà più.

“I cambiamenti delle abitudini di vita nel corso di quest’anno hanno portato a riconsiderare le proprie priorità – dichiara Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito -. I dati dell’indagine confermano come la second hand sia un’opportunità per molti italiani in questo periodo critico e abbia avuto un ruolo importante nel supportarli nella ricerca di soluzioni e nuove alternative per gestire le proprie esigenze, diventando una nuova abitudine che continuerà ad essere utilizzata anche nei mesi a venire”.

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