Traffico illecito di rifiuti in provincia di Caltanissetta: 4 arresti - QdS

Dalla “munnizza” ai soldi, scattano 4 arresti e sequestro per traffico illecito di rifiuti

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Dalla “munnizza” ai soldi, scattano 4 arresti e sequestro per traffico illecito di rifiuti

Redazione  |
sabato 18 Febbraio 2023

Un deposito di rifiuti, anche pericolosi, totalmente abusivo e non autorizzato in provincia di Caltanissetta: le indagini che hanno fatto arrestare 4 persone.

Lo scorso 10 febbraio, i militari della Sezione Operativa della compagnia carabinieri di Caltanissetta, assieme al personale della Sezione Ambiente e Sanità locale, hanno eseguito, nell’ambito delle indagini preliminari, un’ordinanza di custodia cautelare per 4 persone, accusate di traffico illecito di rifiuti.

Per i 4, residenti a Sommatino e Delia e agli arresti domiciliari su ordine del giudice per le indagini preliminari, l’accusa è di costituzione di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

Traffico illecito di rifiuti a Caltanissetta, l’indagine

Il provvedimento trae origine da un’ampia e articolata attività investigativa iniziata nel 2021 con il coordinamento della Procura della Repubblica di Caltanissetta e ha consentito di individuare una presunta attività organizzata di raccolta e stoccaggio di un ingente quantità di rifiuti di diverso genere in un’area di circa 3000 m2 nel Comune di Sommatino e in un deposito nel Comune di Delia.

In particolare, gli indagati avrebbero posto in essere operazioni sistematiche per trasformare i siti in questione in veri e propri depositi non autorizzati per lo smaltimento. Gli investigatori hanno analizzato la modalità di raccolta dei rifiuti, consistenti in rifiuti urbani, rifiuti speciali, rifiuti urbani pericolosi, tra cui arredamenti, elettrodomestici e auto destinate alla rottamazione, che giornalmente gli interessati ritiravano o ricevevano da privati e aziende insistenti sul territorio.

Nelle aree interessate, gli indagati avrebbero poi realizzato una vera e propria attività di selezione, tesa a individuare quali materiali destinare alla successiva commercializzazione a ditte terze e quali, invece, accantonare definitivamente nel sito, provvedendo, talvolta, al loro smaltimento mediante combustione, causando il rilascio nell’atmosfera di fumi potenzialmente tossici per la salute. Il tutto in assenza dei prescritti titoli autorizzativi, elemento che ha reso necessario il sequestro delle aree interessate.

Repressione dei reati ambientali

Continua così l’attività repressiva dell’Arma verso i reati ambientali, che dalle evidenze investigative risultano sempre più frequenti.

Negli ultimi mesi, è stata incessante l’opera di monitoraggio del territorio da parte dei carabinieri di Caltanissetta, che ad ottobre 2022, grazie a un imponente dispositivo dispiegato nella giurisdizione, a Delia e Bompensiere ha denunciato 2 persone, titolari – rispettivamente – di un’azienda ortofrutticola e di un’impresa edile, per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, con il conseguente sequestro di due aree rispettivamente di 1700 metri quadrati di superficie e di 2500 metri quadrati.

In più, gli operatori hanno delimitato, ai fini della successiva bonifica, 4 aree demaniali, per un totale di circa 7000 metri quadri, sulle quali erano stati trovati cumuli di rifiuti, anche speciali pericolosi, in parte riconducibili ad attività di demolizione edilizia. Nel novembre 2022, inoltre, la Sezione Operativa del N.O.R.M. di Caltanissetta, congiuntamente alla Sezione Ambiente e Sanità della Procura della Repubblica nissena, avevano arrestato sei soggetti della stessa famiglia, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari, per aver creato in un’area demaniale, destinata a ospitare la stazione ferroviaria del Comune di Sommatino, una discarica abusiva, già sottoposta a sequestro preventivo nel 2021. Lì lo smaltimento avveniva tramite la commercializzazione, quando possibile, o attraverso la loro combustione.

Immagine di repertorio

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