Trapani, Comune ed Ufficio Dogane contro contraffazione - QdS

Trapani, Comune ed Ufficio Dogane contro contraffazione

Pietro Vultaggio

Trapani, Comune ed Ufficio Dogane contro contraffazione

sabato 23 Gennaio 2021

Una sottoscrizione nata da una parte per aiutare gli imprenditori che agiscono legalmente e dall’altra per salvaguardare il consumatore finale: l’obiettivo finale è la tutela del Made in Italy

PALERMO – È stato siglato un accordo tra il Comune di Trapani, guidato dal sindaco Giacomo Tranchida, e l’ufficio delle Dogane dello stesso territorio (Direzione Territoriale VIII – Sicilia), con direttore Marlene Mauro, al fine di difendere il made in Italy e contrastare così tutte le contraffazioni, che rappresentano una vera e propria minaccia per qualsiasi società civile.

Con la sottoscrizione del protocollo si intende avviare un percorso di reciproca cooperazione che permetta di informare capillarmente cittadini e imprese (anche tramite eventi divulgativi e azioni congiunte di comunicazione istituzionale) sulle disposizioni di carattere fiscale, per garantire un maggiore adempimento degli obblighi e la piena conoscenza dei diritti, dei doveri e delle agevolazioni esistenti in materia doganale e di accise.

Il Comune di Trapani, il Corpo di Polizia Locale e l’Ufficio delle Dogane di Trapani coopereranno tramite continui scambi informativi, anche nella prevenzione e repressione dei fenomeni illeciti connessi al commercio, in particolare attraverso il contrasto alla vendita di prodotti contraffatti o riportanti false indicazioni sull’origine, sulla provenienza o sulla qualità, non corrispondenti alle norme in vigore.
Fine ultimo? accertare e sanzionare le attività illecite e prevenire gli effetti nocivi sul consumatore finale.

Leggendo il protocollo, le parti si propongono diverse finalità, oltre le già elencate, come: rafforzare e semplificare l’operatività degli Enti coinvolti, grazie ad attività congiunte ed alla concessione, da parte del Comune all’Ufficio delle Dogane di Trapani, di apposite aree da destinare alle attività di controllo; instaurare una cooperazione tra Corpo di Polizia Locale ed Ufficio delle Dogane di Trapani al fine di individuare la filiera e reprimere con continuità ed efficacia il fenomeno della vendita di prodotti di qualità diversa dal dichiarato e di intercettare i comportamenti contrari alle norme sul commercio internazionale.

“Le Parti si impegnano anche, con i relativi organi, ad attuare il presente Protocollo d’Intesa – si legge nella nota – nel quadro dei rispettivi ordinamenti, così come definiti dalle normative comunitarie, nazionali, regionali e locali attualmente in vigore”. L’accordo ha però una durata limitata di tre anni a partire dalla data di sottoscrizione e potrà essere modificato in ogni momento e rinnovato alla scadenza, ma anche sciolto consensualmente.

Un accordo importante, perché notevoli sono i danni che il fenomeno arreca all’economia legale: mancate vendite, riduzione del fatturato, perdita di immagine e di credibilità. Inoltre, i prodotti contraffatti, essendo fabbricati al di fuori dei canali legali, sviliscono il marchio e non garantiscono il rispetto degli standard di produzione e conformità stabiliti a livello nazionale ed europeo, con evidenti possibili riflessi negativi in termini di sicurezza del consumatore.

Vanno poi considerati anche i potenziali risvolti sociali, connessi allo sfruttamento di soggetti deboli attraverso un vero e proprio racket del lavoro nero. Da ultimo, non vanno sottaciuti i danni all’Erario, attraverso l’evasione dell’Iva e delle imposte sui redditi, e al mercato, mediante alterazione del suo regolare funzionamento, a causa della concorrenza sleale basata sui minori costi di produzione.

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