Trasporti da incubo per i siciliani, aeroporti e ferrovie inarrivabili

Trasporti da incubo per i siciliani, aeroporti e ferrovie inarrivabili

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Trasporti da incubo per i siciliani, aeroporti e ferrovie inarrivabili

Michele Giuliano  |
domenica 03 Marzo 2024

Va meglio solo per i porti, anche per raggiungere le autostrada più di 4 su 10 hanno difficoltà

Essere siciliani significa essere tagliati, o quasi, fuori dal mondo. Trasporti da incubo per la cittadinanza isolana. Muoversi all’interno del territorio regionale è infatti molto difficile, sia con i treni che con le auto; viaggiare e andare nel resto d’Italia e oltre lo è ancora di più. Secondo i dati messi a disposizione dall’Istat nel focus “L’accessibilità dei Comuni alle principali infrastrutture di trasporto” e che sono relativi all’anno 2022, buona parte dei comuni siciliani si trova in una condizione di inaccessibilità, cioè in condizioni di difficoltà a raggiungere lo snodo interessato entro un dato tempo, rispetto alle stazioni ferroviarie e agli aeroporti. L’Istat ha diviso i comuni italiani in 4 cluster, sulla base della accessibilità dei luoghi di snodo e della prossimità.

Le stazioni ferroviarie

Per quanto riguarda le stazioni ferroviarie, il 43,6% si trova nella condizione sia di inaccessibilità che di distanza, contro una media nazionale del 32,8%, mentre il 21,3% dei siciliani trova la stazione nelle vicinanze, ma le infrastrutture e i servizi per raggiungerla sono tali che comunque è da considerarsi inaccessibile; anche in questo caso, la media nazionale scende parecchio, fermandosi al 17,2%. Al contrario, appena il 27,4% dei comuni siciliani si trova le stazioni ferroviarie vicine e facilmente accessibili, contro una media italiana del 32,8%. Il confronto si fa ancora più impietoso se si guarda alle regioni del Nord Italia: in Veneto i comuni che hanno stazioni sia accessibili che prossime sono il 44,9%, in Friuli Venezia Giulia si sale al 49,3%, in Liguria al 50,9%. A livello nazionale, il tempo medio per raggiungere la prima stazione si attesta a 29 minuti. La metà dei comuni dispone di una stazione entro 6,4 km in linea d’aria.

Trasporti in Sicilia, le autostrade

La situazione migliora un po’ ma continua a presentare forti criticità se si vanno ad analizzare i dati relativi alla rete autostradale. I Comuni isolani che si trovano in una condizione di inaccessibilità e distanza rispetto agli snodi autostradali sono il 42,9%, mentre nel 46,3% dei casi ci si sposta nella ripartizione migliore, con buoni risultati in termini di accessibilità e distanza. In questo caso la regione si mantiene poco al di sopra della media nazionale, che si ferma al 44,7%, con risultati molto migliori rispetto, in particolare, alle regioni del Centro.

Le autostrade si muovono lungo la costa tirrenica e lungo quella ionica, lasciando praticamente scoperta tutta la fascia mediterranea. All’interno, una sola direttiva da Palermo a Catania, passando per Enna. I dati migliori, comunque, si registrano in Liguria, al 66,9%, e la Valle d’Aosta, che compensa la mancanza di una buona rete ferroviaria, a causa della sua conformazione territoriale, con il 69,9% di comuni che hanno snodi autostradali nelle vicinanze e facilmente raggiungibili.

Aeroporti e porti

La situazione siciliana peggiora nuovamente, con implicazioni ancora più importanti, quando si vanno a vedere i punti di accesso al traffico aeroportuale. Entra in gioco sulla qualità dei trasporti, in questo caso, sia il fattore pendolarismo ed emigrazione, sia il fattore turistico. La penuria di strutture, infatti, ha un peso enorme sulle scelte e sulle possibilità sia dei siciliani sia di coloro che vogliano venire a visitare l’Isola. In questo caso, il 48,9% dei comuni si trova in condizione di distanza e inaccessibilità rispetto al più vicino aeroporto, contro una media nazionale del 37,2%, mentre si scende al 34,5% nel cluster “accessibile e vicino”, contro una media italiana del 48,4%.

Si tratta di una distribuzione per nulla omogenea all’interno della regione, perché gli aeroporti presenti si concentrano nella parte Ovest e nella parte Est del territorio, lasciando scoperto tutto l’entroterra. Unica nota positiva, l’accessibilità e prossimità dei porti, che, per la sua naturale conformazione territoriale, in Sicilia sale al 95,9%, contro una media nazionale del 44,5%, che tiene conto anche della condizione di quelle regioni che non hanno sbocco diretto sul mare.

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