Tributi locali, a Milazzo un buco da 30 milioni - QdS

Tributi locali, a Milazzo un buco da 30 milioni

redazione

Tributi locali, a Milazzo un buco da 30 milioni

venerdì 23 Giugno 2023

L’Amministrazione comunale ha annunciato un cambio di passo soprattutto per quel che riguarda le attività commerciali. Come spiegato dal sindaco Midili, l’85% degli esercenti non paga la Tari

MILAZZO (ME) – Al Comune i conti non tornano, anche e soprattutto a causa di coloro i quali continuano a non pagare le imposte locali. Serve un decisivo cambio di passo sul fronte della riscossione dei tributi e lo sa bene l’Amministrazione comunale del sindaco Pippo Midili, che sul tema è intervenuto nei giorni scorsi nel corso di una seduta della I Commissione consiliare.

Mentre i consiglieri si confrontavano sulle nuove tariffe Tari, il primo cittadino ha snocciolato dati preoccupanti: l’85 per cento delle attività commerciali non paga la tassa dei rifiuti e di queste il 75 per cento è rappresentato da imprenditori non residenti in città ma che a Milazzo hanno avviato un esercizio. Una discrasia che, come evidenziato da Midili, rischia di incidere pesantemente sull’attività del Comune, condizionando l’erogazione di quei servizi che proprio chi paga, con sacrifici, le bollette si attende. Nel Settore tributi il Comune complessivamente deve recuperare circa 30 milioni di euro.

“In questo contesto – ha aggiunto il sindaco di Milazzo – occorre anche ricordare come chi non paga le tasse esercita una concorrenza sleale nei confronti di un altro esercente che invece giustamente vuole essere in regola. Chiarisco subito che non c’entra il Covid, visto che per quei due anni praticamente vi sono state forti agevolazioni, bensì i periodi di normalità, anche pregressi per i quali per esempio sono state richieste rateizzazione limitandosi a pagare solo la prima rata per evitare la sospensione delle attività. O facendo ricorsi al Tar o alla Commissione tributaria che oggi però sta riconoscendo sempre di più le nostre ragioni. Abbiamo anche scoperto che molte attività commerciali non risultavano neppure iscritte all’Anagrafe tributaria.

Come detto, serve cambiare marcia e occorre farlo nel più breve tempo possibile. Per Midili “non è più tempo per le “furbate” di taluni operatori economici che considerano una sorta di optional il pagamento delle tasse. “Sino a ora – ha sottolineato il sindaco – non abbiamo fatto tanto clamore ma avviato delle sospensioni di attività, come peraltro sta avvenendo in tutte le città. Oggi la legge è chiara: chi non paga rischia, sulla base di quanto previsto dalla nuova normativa, di subire la chiusura della propria attività commerciale”.

“Se non si è in regola con i tributi comunali – ha concluso il sindaco di Milazzo – si rischia quindi di perdere la licenza e di dover chiudere bottega. Il regolamento approvato dal Consiglio comunale riguarda i seguenti tributi: Tari, Imu, tassa sulla pubblicità. A chi si trova in situazione di irregolarità tributaria il Comune non rilascerà licenze, autorizzazioni, concessioni o rinnovi”.

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