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TuliPark, i fratelli Votadoro e le distese di tulipani in Italia

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TuliPark, i fratelli Votadoro e le distese di tulipani in Italia

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domenica 25 Aprile 2021

I tre fratelli niscemesi da 35 anni producono fiori in Sicilia e da 20 li esportano. Da quattro anni offrono distese di tulipani olandesi in Italia che i visitastori raccolgono a piacere.

Da Niscemi a Roma e Bologna, guardando però alla Sicilia e puntando oltre l’Europa. Tre fratelli niscemesi – Davide, Gaetano e Filippo Votadoro – da circa 20 anni esportano un po’ di Trinacria in tutto il mondo vendendo fiori e bouquet e da quattro regalano distese di tulipani colorati a Roma e Bologna. Era, infatti, il 2018 quando per la prima volta, con oltre 300 mila tulipani in 15 mila metri quadri in via Giustiniana nel quartiere Prima Porta, un po’ di Olanda si è trasferita nella Capitale.

TuliPark, tulipani in modalità u-pick

Una distesa di tulipani, di oltre 100 varietà e colori diversi, pronti da raccogliere direttamente dal campo per circa tre settimane tra marzo e aprile, periodo di fioritura. Il tutto rigorosamente in modalità u-pick (“tu raccogli”, trad.): sarà il visitatore a scegliere e a raccogliere direttamente i propri fiori dopo una breve introduzione e qualche consiglio della guida. Il visitatore tornerà a casa con un mazzo di tulipani tra le mani e i bulbi dei fiori recisi verranno destinati in beneficenza.

“L’idea del TuliPark – racconta Filippo Votadoro – nasce dalla voglia di portare nelle più belle città di Italia i colori dei nostri fiori e far interagire le persone con la natura. Lavoriamo da tanti anni con Roma per l’esportazione di fiori quasi tutto l’anno. Anche a Bologna facciamo da tempo commercializzazione di fiori recisi. Sono due città che ci piacciono e abbiamo voluto iniziare da lì, da due grandi città. Ma ciò non toglie che potremmo provare anche in Sicilia negli anni futuri”.

FloraNixena, 3 milioni di bulbi direttamente dall’Olanda

Proprio in Sicilia TuliPark affonda le sue radici. È, infatti, un marchio FloraNixena nato da un’idea dell’Azienda Votadoro, impresa vivaistica che da anni si occupa di coltivazione, produzione e vendita all’ingrosso di fiori recisi. “È il risultato – spiegano i Votadoro – di oltre 35 anni di esperienza nel settore floricolo ma anche del nostro stretto rapporto con i Paesi Bassi, principale fornitore di bulbi da fiore come i tulipani, che ci ha portati all’ideale di far conoscere agli italiani la cultura e le meraviglie che questo paese offre poiché abbiamo consolidato un legame di amicizia e familiarità con questa nazione di cui ne andiamo fieri”. Ogni anno dall’Olanda, infatti, la FloraNixena importa quasi 3 milioni di bulbi da interrare a Roma e in altre città, in particolare in Sicilia.

Tra inciviltà e solidarietà

Se la prima edizione romana ha riservato una brutta sorpresa (a sole 48 ore dall’inaugurazione più di otto mila esemplari di tulipani vennero vandalizzati), le successive – spostatesi a Villa De Sanctis, nel quartiere Casilino – e quella bolognese sono state un successo continuo accolto con interesse e partecipazione dalla cittadinanza. “Abbiamo avuto – conferma Votadoro – un’ottima risposta soprattutto a Bologna. Nonostante la zona rossa la gente ha voglia di uscire e stare all’aria aperta. Nei prossimi anni porteremo altre attrazioni all’interno dei park come un’area ristoro, un’area giochi per i più piccoli e una mascotte. Quest’anno purtroppo siamo stati costretti a limitarci solo alla vendita dei fiori e agli ingressi contingentati rispettando la distanza di sicurezza e tutte le normative anti-Covid ma stiamo lavorando perché nei TuliPark i nostri clienti possano trascorrere una giornata in modo piacevole e diverso dal solito”.

Natura fa rima anche con solidarietà. “Anche quest’anno – aggiunge – abbiamo fatto una donazione al municipio V di Roma e stiamo facendo la stessa cosa qui a Bologna dove abbiamo donato più di 100 mila tulipani all’ospedale Sant’Orsola-Malpighi, al Comune di Bologna e ad altre associazioni”.

Gli effetti della pandemia e i prossimi sviluppi in ottica totalmente green

La pandemia, come in ogni settore, ha complicato le cose e il 2020 non è stato un anno semplice. “Il Covid – confessa – ci ha messo con le spalle al muro ma non abbiamo smesso di crederci e per fortuna quest’anno siamo riusciti a inaugurare i due campi. L’anno scorso, invece, purtroppo siamo stati costretti a macerare tutti i tulipani sia a Roma che in Sicilia. Anche se abbiamo fatto un piccolo lavoro di vendita online, durante il lockdown non abbiamo potuto aprire le porte al pubblico e abbiamo avuto una grossa perdita. Quest’anno non ci speravamo neanche perché nel periodo di ottobre-novembre, quando abbiamo iniziato la messa a dimora dei bulbi, abbiamo rischiato abbastanza ma, nonostante la zona rossa, grazie all’articolo 45 del DPCM del 13 marzo abbiamo avuto la possibilità di aprire le porte al pubblico”.

Anche durante un lungo periodo grigio, insomma, resta la voglia di portare colori e profumi che solo i fiori sanno dare. La scelta stessa del tulipano, infatti, non è casuale. Oltre al legame con l’Olanda, “nasce da una nostra passione ma anche dalla varietà di colori che questo fiore offre. Migliaia di colori e varianti, a differenza magari di un campo di girasoli che di colore ne ha uno solo. Stessa cosa con gli iris o i lilium, pochissimi colori. Il tulipano invece ha molti colori e un’unica condizione: un clima fresco. Proprio per questo cerchiamo zone come quelle del nord Italia per poter fare una produzione migliore con temperature un po’ più basse”.

Ora, a pochi giorni dalla chiusura dei due campi (quello romano, inaugurato il 19 marzo e abbiamo chiuso il 18 aprile, e quello bolognese che chiuderà tra pochi giorni), si guarda al 2022 e al futuro. “Progetti futuri? Sviluppare il nostro Tulipark in diverse città, prima di Italia e poi d’Europa. L’idea è quella di diventare una rete franchising e – Covid permettendo – portare la Sicilia in giro per il mondo. Ma non solo. Vorremmo creare un progetto totalmente green e allestire diverse aree pubbliche in vari comuni per abbellire con i tulipani varie città anche nella nostra regione”.

Valentina Ersilia Matrascia

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