Uccise e bruciò fidanzata, il legale del condannato: "Merita seconda possibilità"

Uccise e bruciò la fidanzata, il legale del condannato in udienza: “Merita una seconda possibilità”

Daniele D'Alessandro

Uccise e bruciò la fidanzata, il legale del condannato in udienza: “Merita una seconda possibilità”

Redazione  |
giovedì 16 Novembre 2023

Parola oggi alla difesa all'udienza nel processo di secondo grado sulla morte di Roberta Siragusa: le parole del legale di Morreale

Prosegue il processo d’appello alla corte d’assise di secondo grado di Palermo sulla morte di Roberta Siragusa, la giovane 17enne di Caccamo, il cui corpo venne ritrovato carbonizzato in un burrone tra il 23 e il 24 gennaio 2021. Oggi è toccato alla difesa, rappresentata dall’avvocato Gaetano Giunta, dell’imputato Pietro Morreale, ex fidanzato della ragazza, condannato in primo grado all’ergastolo. I legali del 21enne hanno cercato di smontare le accuse rivolte al ragazzo: “È stato solo un terribile incidente – ha ricostruito l’avvocato in aula – La giovane per cercare di spaventare l’ex fidanzato che aveva scoperto che scambiava messaggi con un altro ragazzo e voleva lasciarla, per farlo tornare sui suoi passi, si sarebbe cosparsa di benzina e per un tragico incidente avrebbe provocato il rogo che l’ha uccisa”.

Omicidio Roberta Siragusa, il legale di Morreale: “Merita una seconda possibilità: è stato un incidente”

Contestata anche la tesi della miccia da cui sarebbe partito il rogo. “La miccia sarebbe stata un’ipotesi emersa dalle indagini dei carabinieri – aggiunge Giunta – Nessuno guardando il video può asserire con certezza che ci sia stata una miccia che avrebbe innescato fuoco”. Ci sarebbe anche una spiegazione del perché Pietro Morreale avrebbe gettato nel dirupo il corpo di Roberta Siragusa. “È stato per esaudire il desiderio che aveva espresso la ragazza in quanto quel luogo aveva un valore speciale per la loro relazione. Qui i due giovani avrebbero trascorso momenti di intimità – aggiunge il legale – È stato un gesto istintivo senza pensare alle conseguenze che questo avrebbe potuto provocare. Se il mio assistito avesse chiamato i soccorsi non ci sarebbe stato nulla di tutto questo“. Nel corso dell’arringa difensiva, l’avvocato ha ribadito più volte che non si può dare l’ergastolo a un ragazzo di 21 anni e che egli meriti una seconda possibilità.

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