L’Università di Messina prova a tornare alla normalità - QdS

L’Università di Messina prova a tornare alla normalità

Lina Bruno

L’Università di Messina prova a tornare alla normalità

sabato 14 Ottobre 2023

L’Ateneo va verso un ritorno all’ordinario dopo le dimissioni dell’ormai ex rettore Cuzzocrea. Sullo sfondo si muovono già nuovi candidati al ruolo: le elezioni potrebbero essere fissate per novembre

MESSINA – Uno scontro interno, iniziato poco dopo le elezioni a Rettore di Salvatore Cuzzocrea, e sfociato in tutto quello che abbiamo visto nelle ultime settimane.

Le dimissioni arrivate lunedì sono state una scelta obbligata per evitare “di farmi trascinare, e trascinare l’Ateneo, nella ‘macchina del fango’ come auspicato sin dal principio da qualcuno”, ha spiegato il professore, costretto a lasciare anche la presidenza della Crui.

Scontro tra poteri, con il ruolo centrale avuto dall’ex Rettore Pietro Navarra di cui Cuzzocrea era stato il Prorettore. La sua candidatura si presentava infatti nel 2018 in continuità con il suo predecessore ma con la composizione della nuova squadra, fu evidente che il percorso sarebbe stato “autonomo” rispetto ai sei anni precedenti. Scossoni del ‘sistema Università’, altre volte al centro di scandali e inchieste, che forse neppure ne scalfiscono le dinamiche.

Il caso dei rimborsi di circa 2 milioni di euro, chiesti dal Rettore, tra il 2019 e il 2023, sollevato dal componente del Senato accademico, sindacalista della Gilda, Paolo Todaro, e quello dei 14 pagamenti per 122.300 euro effettuati alla Divaga Srl, società agricola di famiglia, con un esposto alla Procura di Messina, alla Corte dei conti e all’Anac ha alzato tutta un’altra serie di ombre. I contrasti tra Cuzzocrea e Todaro sono noti, compresa una querela pendente al tribunale di Messina.

A dicembre del 2022 il sindacalista entra come rappresentante del personale tecnico amministrativo del Policlinico, ma la sua elezione non viene riconosciuta dall’Ateneo per incompatibilità con l’incarico di segretario del Sindacato Fgu Gilda-Unams Dipartimento Università. Il Tar di Catania poi si pronuncerà in suo favore.

Cuzzocrea aveva spiegato che “gli acquisti sono stati oggetto di regolare verifica da parte della segreteria amministrativa del Dipartimento, come d’altro canto avviene per ogni tipo di spesa”. E sui rimborsi “Sono soldi utilizzati per la ricerca a sostegno di un gruppo di lavoro che ha prodotto 261 pubblicazioni negli ultimi cinque anni. Somme rimborsate attraverso privati e non con fondi dell’Ateneo”.

E proprio l’autenticità di queste pubblicazioni viene messa in discussione generando altri sospetti sull’ex Rettore. Ci sono infatti segnalazioni pubblicate sul sito pubpeer.com, dove si parla di possibile plagio e manipolazione di dati, riprese anche da alcuni quotidiani nazionali. Intanto nei giorni scorsi il direttore generale, Francesco Bonanno, ha avviato un’indagine interna, chiedendo ai vertici amministrativi del dipartimento Chibiofaram, di estrarre dagli archivi tutti i pagamenti effettuati dal 2018 al 2023 su tutti i progetti il cui responsabile scientifico è Cuzzocrea.

Altro tassello che tiene alta la tensione all’interno dell’Ateneo mentre si cerca di dare una parvenza di normalità all’attività didattica e amministrativa.

Nel frattempo sullo sfondo si muovono i due candidati ufficiali, Giovanna Spatari tra l’altro presidente nazionale dei medici del lavoro, dell’area Cuzzocrea e Michele Limosani direttore del Dipartimento di Economia, vicino a Navarra.

Le elezioni che potrebbero svolgersi a novembre, deve indirle il decano professore Antonio Panebianco che prende il posto del professore Letterio Bonina, andato in pensione, protagonista questa estate di altri scontri in Ateneo per le due delibere di elezioni anticipate, finite al centro anche di due ricorsi. Non è detto che non si facciano avanti intanto altri pretendenti all’alta carica anche se i tempi sono ormai strettissimi.

Il probabile terzo incomodo potrebbe essere Giovanni Moschella che per gran parte del mandato di Cuzzocrea è stato il suo vice e indicato a prendere il suo posto. Ma Moschella un mese fa si è dimesso da prorettore vicario perché “si era smarrito – aveva dichiarato – il metodo della collegialità nell’assunzione di decisioni importanti e strategiche per il futuro dell’Ateneo, un profondo scollamento con parte della squadra di governo e soprattutto si è incrinato il rapporto di fiducia”.

Di recupero di questa collegialità perduta, parla Michele Limosani, molto attivo anche nel dibattito politico cittadino tanto che si era parlato in passato di una sua possibile candidatura a sindaco. Giovanna Spatari esorta a “definire linee programmatiche, nel breve e nel lungo periodo, che consentano al nostro Ateneo di migliorare le sue performance nei settori della ricerca e della didattica” appellandosi anche lei a “una visione partecipativa e collegiale dove ognuno di noi sarà chiamato a fare la sua parte”. 

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017