Ministro Costa, realismo per i rifiuti - QdS

Ministro Costa, realismo per i rifiuti

Carlo Alberto Tregua

Ministro Costa, realismo per i rifiuti

venerdì 26 Giugno 2020

Un ministro della Repubblica ha il dovere di conoscere tutte le leggi approvate dal Parlamento. Quello per l’Ambiente, l’ex generale Sergio Costa, non può scrivere delle lettere “illegali”. Tale, infatti, è il tenore dello scritto inviato al Presidente della Regione, Nello Musumeci, in cui “intima” allo stesso di non mettere mano a un bando di gara di evidenza pubblica ed europea al fine di fare costruire almeno due termovalorizzatori (oggi termocombustori) in Sicilia.
Perché la sua lettera è illegale? Perché viola la legge 164 del 2014 nella quale c’è scritto che nella nostra Isola vanno costruiti almeno due di tali impianti industriali.
Il suo comportamento, inoltre, è iniquo perché tende a mantenere l’enorme divario tra Nord e Sud, in quanto nell’area settentrionale vi sono ben 28 impianti, mentre nel Sud Italia ve n’è uno solo, ubicato ad Acerra, il che è quanto meno disdicevole.

Di fronte a questa lettera “intimidatoria” e destituita di ogni fondamento giuridico, anzi contrastante con una legge dello Stato, si rimane basiti, perché è inconcepibile che un ministro della Repubblica vìoli palesemente una legge ed anche i principi costituzionali di buona amministrazione ed equità fra i cittadini.
Non è accettabile, infatti, che tutti i settentrionali abbiano risolto il problema dei rifiuti solidi urbani con impianti cui prima si accennava, mentre nel Sud, in Sicilia in particolare, la spazzatura deborda da tutte le discariche, inquinando l’aria e il terreno con il percolato.
È del tutto destituita di fondamento la soluzione proposta dal ministro e cioè che le discariche debbano permanere anche se in esse dovrebbe andare solo l’insieme dei residui non prelevabili o utilizzabili prima.
Con le città siciliane più importanti, che viaggiano con una raccolta differenziata inferiore al 20 per cento, non si può pensare di continuare ad allargare le discariche per accogliere i 2,2 milioni di tonnellate di rifiuti annui ancora per sei o sette anni.
Solo gli orbi non vedono la soluzione che noi proponiamo da dieci anni, oppure a non vederla sono quelli che hanno altri interessi deprecabili.
A questo punto di stallo, la situazione deve essere presa con coraggio, a due mani, dal Presidente della Regione, Nello Musumeci, il quale ha la responsabilità politica e civica di questa spazzatura che invade sempre di più il nostro territorio.
Non c’è che una soluzione, che ripetiamo instancabilmente: pubblicare i bandi per la costruzione di nove termocombustori, uno per ogni capoluogo di provincia, da ubicare nelle aree industriali consegnate agli stessi capoluoghi, a costo zero per la finanza pubblica, da realizzarsi in 24 mesi.
Il Presidente deve andare avanti come una Freccia Rossa, scontrandosi con quei poteri stupidi perché ideologici, che non hanno a cuore i veri interessi dei siciliani e che continuano a farneticare ossessivamente di questioni ambientali senza averne competenza.
Qui, sia ben chiaro, non si critica la persona Sergio Costa, bensì la sua funzione di ministro della Repubblica che nei valori etici di equità e giustizia dovrebbe avere la sua stella polare. Ma così non è.

Questo giornale non ha alcun interesse imprenditoriale, industriale o finanziario nella realizzazione degli impianti. Proprio per questa forza morale è in condizione di dire la Verità e di accusare pubblicamente coloro che vanno contro l’interesse generale.
Non abbiamo nulla contro l’ex generale della Forestale, non lo conosciamo nemmeno, anche perché egli più volte ha rifiutato il nostro invito ad un incontro per stendere uno dei nostri rituali Forum. Per altro, nei circa 2900 già realizzati, sono intervenuti i vertici delle Istituzioni europee, nazionali e regionali che hanno detto con chiarezza il loro punto di vista sulle questioni puntualmente poste e riportate ai lettori.
Non sappiamo se il ministro Costa vorrà onorare questo ennesimo invito, in modo che si possa chiarire una volta per tutte quale possa essere la vera soluzione alternativa alla costruzione in Sicilia di termocombustori.
Non vogliamo pensare ad interessi occulti: per questo, in un modo o nell’altro, la Verità dovrà venire a galla.

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