Usura, due anziani fratelli fermati a Canicattì per estorsione - QdS

Usura, due anziani fratelli fermati a Canicattì per estorsione

redazione web

Usura, due anziani fratelli fermati a Canicattì per estorsione

martedì 10 Dicembre 2019

Denunciati da un imprenditore fuggito al Nord con la famiglia. Ottantamila euro per un prestito di venticinquemila. Il procuratore di Agrigento Patronaggio in conferenza stampa, "La Sicilia ha un indice rischio di usura del 78%"

I Carabinieri e la Squadra Mobile di Agrigento hanno sottoposto a fermo due anziani fratelli di Canicattì, nell’Agrigentino, accusati di usura ed estorsione aggravata.

Sono Antonio e Giuseppe Maira, di 69 e 63 anni.

I due, su un prestito di venticinquemila euro concesso nel 2016 a un imprenditore edile del posto, dopo averne già avuti indietro ottantamila euro, pretendevano ancora denaro dietro gravi minacce.

Il provvedimento, emesso dalla Procura della Repubblica di Agrigento, fa seguito a un’indagine condotta congiuntamente da Carabinieri e Polizia, a seguito di una denuncia presentata nel febbraio del 2018 dall’imprenditore, che nel frattempo era fuggito terrorizzato al nord con tutta la sua famiglia.

Non riuscendo più ad assecondare le richieste di denaro dei due fratelli, si era infatti rivolto alle forze dell’ordine che hanno investigato con pedinamenti, perquisizioni e intercettazioni.

I dettagli dell’operazione sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa congiunta nella sede della Procura della Repubblica di Agrigento.

E’ stato reso noto che i due sono attualmente imputati ad Agrigento in un altro procedimento per associazione per delinquere finalizzata all’usura e all’estorsione.

Poi è stata illustrata la nuova vicenda: un imprenditore edile, nel 2016, in un momento di difficoltà economica, aveva chiesto e ottenuto venticinquemila euro in contanti da uno dei fratelli, dietro la promessa di restituzione di duemila e cinquecento euro mensili, come interessi, senza però fissare un termine per la restituzione del capitale.

Nel febbraio 2019, dopo avere già consegnato agli usurai circa ottantamila euro, la vittima decise in un primo tempo di rivolgersi alle Forze dell’Ordine, per poi far perdere le proprie tracce con la famiglia.

I fratelli avrebbero preteso la restituzione di altri quarantamila euro.

Ai due fermati sono state contestate due aggravanti: l’avere svolto l’usura ai danni di un soggetto che svolge attività imprenditoriale e l’avere sfruttato la particolare situazione di bisogno.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti Patronaggio ha sottolineato che la Sicilia ha un indice rischio di usura del 78%, “e ci sono province, fra cui quella di Agrigento, che vengono colpite in maniera allarmante, in particolare in paesi come Canicattì e Licata”.

A fronte di questi dati, però, ha sottolineato il magistrato, “negli ultimi cinque anni in questa Procura, si sono registrati soltanto 33 processi per usura a carico di noti e 45 a carico di ignoti”.

“Sono numeri assolutamente ridicoli – ha detto – e questo perché sono pochi quelli che denunciano”.

I tassi usurai variavano dal 100 al 120 per cento annuo.

I tre casi emersi hanno riguardato tutti piccoli imprenditori in difficoltà non potendo ricevere dei prestiti dagli istituti di credito.

La percentuale di interesse che le vittime versavano ogni mese era di circa il dieci per cento sull’importo capitale loro erogato.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017