Vacanze, la Sicilia cresce: come procede la destagionalizzazione

Vacanze autunnali, la Sicilia cresce: ecco perché la destagionalizzazione non è un miraggio

Antonino Lo Re

Vacanze autunnali, la Sicilia cresce: ecco perché la destagionalizzazione non è un miraggio

Michele Giuliano  |
lunedì 11 Dicembre 2023

Per il ponte dell’Immacolata stimati un 9% di turisti italiani, in autunno l’11% hanno scelto l’Isola per soggiorni brevi

La destagionalizzazione nel turismo siciliano comincia a diventare una realtà. La regione non è più solo luogo di sole e bagni estivi, ma si fa apprezzare anche per le temperature tiepide di un lungo autunno, che permette di godere della cultura e dell’enogastronomia isolana. Lo dicono i dati dell’Agenzia nazionale del turismo, l’Enit, che ha intervistato un campione di oltre 3 mila persone sulle proprie intenzioni di viaggio nei mesi invernali. Già in autunno, chi ha scelto di godere di un soggiorno breve ha scelto la Sicilia nell’11% dei casi, a breve distanza da Lombardia, al 13% ed Emilia Romagna, al 12%. Per le vacanze natalizie, invece, il 24% dei soggetti intervistati dichiara di voler fare vacanza e si recherà in Lombardia (11%), in Campania o in Sicilia (9%), mentre l’8% sceglierà la più tradizionale vacanza sulla neve in Piemonte e Trentino Alto Adige.

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Destagionalizzare per dare continuità al settore turistico

Un risultato interessante e che punta ad una sempre maggiore valorizzazione del territorio siciliano, che può offrire tanto a diverse tipologie di utenza turistica, in tutti i mesi dell’anno. L’organizzazione di grandi eventi, la spinta al turismo congressuale, la valorizzazione di momenti tradizionali, che siano religiosi o laici, che permettono al visitatore di cogliere a tutto tondo le bellezze del territorio, senza dimenticare l’enogastronomia, momento fondamentale, che aggiunge e arricchisce l’esperienza sul territorio, sono tutti elementi che stanno dando grande slancio al settore turistico. Senza dimenticare il fattore economico come elemento di scelta. Secondo i dati rilevati dall’Enit, se nel 47% dei casi è stato dichiarato che la propria condizione economica risulta invariata, nel 13% è migliorata contro un 36% che la dichiara più difficile. E ciò porta ad evitare di viaggiare in “alta stagione”, cercando una soluzione che permetta di risparmiare.

Non solo riposo, ma anche voglia di vedere e conoscere

Se in Italia negli ultimi mesi i viaggiatori, nel 40% dei casi, hanno scelto vacanze balneari, il 34% ha scelto mete culturali ed il 30% vacanze di stampo naturalistico. Segue il relax (29%), il soggiorno montano (26%), il turismo esperienziale del territorio (16%), enogastronomico (14%) e termale (12%). La vacanza è di coppia in questo periodo per il 50% mentre nel 24% dei casi ancora in famiglia e nel 13% con amici. “La vivacità del turismo italiano a fine anno e durante il ponte dell’Immacolata è il risultato di un connubio unico tra storia, cultura, natura e gastronomia. Questa straordinaria combinazione continua a rendere l’Italia una destinazione ambita, offrendo esperienze indimenticabili a chiunque decida di esplorare questo affascinante Paese” dichiara Ivana Jelinic, presidente e Ceo Enit.

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