Vaccini e Covid-19, le sfide che ci attendono, "Quello di Oxford forse pronto a fine anno" - QdS

Vaccini e Covid-19, le sfide che ci attendono, “Quello di Oxford forse pronto a fine anno”

Angela Ganci

Vaccini e Covid-19, le sfide che ci attendono, “Quello di Oxford forse pronto a fine anno”

giovedì 13 Agosto 2020

L’intervista del Quotidiano di Sicilia all'esperto Antonina Franco, medico della Società italiana di Malattie Infettive (Simit): “Al momento se ne stanno sperimentando oltre 150, ma quello di Oxford sembra il più sicuro. Dobbiamo avere fiducia nella ricerca”

Vaccini e Covid-19: una questione scottante e attualissima, che sta mobilitando il mondo medico-scientifico, in ordine allo sviluppo di un vaccino sicuro ed efficace contro il Virus Sars-CoV-2, in grado di di innescare una risposta immunitaria in funzione della dose iniettata.

Quali sfide ci attendono, a che punto siamo, anche sul versante dei farmaci efficaci per il contrasto della pandemia ancora in corso?

A colloquio con un esperto in materia, Antonina Franco, medico e membro Simit, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Cerchiamo di inquadrare la situazione, con le prospettive di cura per la popolazione.

Dottoressa Franco, può indicare lo stato dell’arte in termini di vaccini contro il Coronavirus Sars-CoV-2? Esistono vaccini promettenti?

“Al momento si stanno sperimentando oltre 150 vaccini contro il Coronavirus Sars-Cov-2, tra questi, il più papabile all’utilizzo, è quello studiato a Oxford (Azd 1222) e realizzato in stretta collaborazione con l’azienda italiana Advent-Irbm di Pomezia e prodotto dalla casa Astra-Zeneca. Tralasciando i complessi meccanismi alla base del funzionamento di tale vaccino, posso dire che esso sembra il migliore, determinando la produzione di anticorpi neutralizzanti e di cellule T, mentre sul versante degli effetti collaterali, esistono solo blande conseguenze, come cefalea e febbricola. Siamo ancora in Fase 2, la fase 3 ancora deve iniziare, ma, se tutto procede bene, il vaccino di Oxford potrebbe essere pronto per fine anno”.

Riguardo invece ai farmaci contro il Coronavirus, quale ritiene sia la loro reale efficacia? Può citare qualche farmaco efficace?

“Per quanto riguarda i farmaci contro il Coronavirus l’attuale terapia si muove su due fronti: antivirale Remdesivir e antiflogistica Tocilizumab + cortisone+ eparina. Basta conoscere i punti di attacco del virus Sars-Cov-2 per potere usare la terapia che attacca i punti essenziali che causano la replicazione del virus, infatti ogni farmaco agisce con lo scopo di bloccare l’azione virulenta e replicativa del virus Sars-Cov-2. Alcuni importanti farmaci utilizzati per questa infezione virale sono gli inibitori di entrata e gli inibitori di integrasi e di citochine, tutti atti a inibire le citochine responsabili della flogosi”.

Una lotta contro un nemico temibile e che ha già seminato vittime a livello mondiale, ma che la ricerca continua, inarrestabile, a contrastare, fino alla prossima scoperta di un vaccino risolutivo.

“Personalmente nutro molta fiducia nel vaccino di Oxford, che sembra il più sicuro. Non dimentichiamo che le malattie infettive si combattono con le vaccinazioni e grazie ai vaccini abbiamo sconfitto già importanti patologie quali la poliomelite, il vaiolo, l’Epatite A, il morbillo, e tante altre. Quindi ottimismo, grinta e fiducia ampia nella ricerca”.

Angela Ganci

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