Vaccini, liberatorie per i danni I morti per virus in ‘ottima’ salute - QdS

Vaccini, liberatorie per i danni I morti per virus in ‘ottima’ salute

Carlo Alberto Tregua

Vaccini, liberatorie per i danni I morti per virus in ‘ottima’ salute

martedì 01 Dicembre 2020

Abbiamo chiesto ripetutamente al Cts e all’Iss (Istituto Superiore Sanità) quanti siano stati i morti che non avevano patologie di sorta. Dopo svariate insistenze, c’è stato comunicato sommessamente che la percentuale è fra l’1 ed il 3,3%. Dal che si deduce che le persone sane, denominate scherzosamente dal compianto umorista Marcello Marchesi, quando sono state attaccate dal virus, godevano di ‘ottima’ salute.
Dal che si deduce inoltre che il terrorismo diffuso in questi mesi non era giustificato, mentre doveva essere ben chiaramente comunicato agli italiani che correvano seri rischi tutti i cittadini affetti da malattie di vario genere, dalla cardiopatia al cancro, dalla disfunzione renale per cui serviva la dialisi, a malattie respiratorie ed altre di vario tipo.
Ovviamente i malati non sono la maggioranza del popolo, per cui le raccomandazioni opportune di prudenza andavano indirizzate a quella minoranza e non a tutti. Le conseguenze dell’indiscriminato allarme si vedranno nel prossimo anno, quando la fame diffusa emergerà fra la popolazione sana.

Angela Merkel, da quella grande statista riconosciuta che è , ha spiegato al colto e all’inclita, che non esiste il problema sanitario ed il problema economico, ma che i due problemi sono un unico problema, per cui nelle decisioni dei governi vanno inserite quelle misure che tengano nel giusto conto e nel giusto equilibrio le soluzioni ad entrambi.
Nel nostro Paese, invece, c’è stata la dittatura dei cosiddetti ‘scienziati’, i quali hanno infuso in politici mediocri una paura eccessiva e parzialmente ingiustificata.
Cosicché il ceto istituzionale, cioé Governo e ministri, hanno preso decisioni fortemente restrittive nella primavera di quest’anno ed altrettanto fortemente allargate nell’estate. Per cui è arrivata la cosiddetta seconda ondata.
Se il Governo si fosse concentrato, mediante una grande campagna stampa su tutti i mezzi di comunicazione, sullo spiegar bene l’argomento scritto dianzi, e cioé che andavano fortemente cautelati i portatori di patologie e solo comportamenti prudenti per i cittadini sani, probabilmente non ci sarebbe stata l’ecatombe economica, con la conseguenza che la libertà estiva non sarebbe stata conseguenza di una reazione alle restrizioni.
Vi è un altro fatto che poniamo alla vostra attenzione e di cui i mezzi di comunicazione scritti, parlati, i siti web ed altri non hanno fatto cenno, perché, forse, hanno ritenuto l’argomento tabù. Riguarda i vaccini contro il virus che circa sette industrie gradatamente metteranno sui mercati mondiali nei prossimi mesi.
La corsa contro il tempo nel preparare tali farmaci ha tagliato i processi di ricerca, con la conseguenza che essi non potevano essere approfonditi. L’importante era arrivare al prodotto finito da distribuire in miliardi di dosi con prezzi che nessuno Stato acquirente discute.
Anche in questo caso vi è una superficialità ingiustificata da parte dei governi, ed in particolare del nostro, che comunicano come i vaccini siano indispensabili ed urgenti, a prescindere dalla loro validità.
Qual è il fatto che portiamo alla vostra attenzione? Sembra che vi siano amministratori di diverse industrie farmaceutiche che si accingono a mettere sul mercato il vaccino, che abbiano chiesto la cosiddetta ‘liberatoria’ e cioè una copertura contro eventuali responsabilità.

Spieghiamo meglio la questione. Gli amministratori delle società hanno una responsabilità personale nei confronti della propria società, ai sensi del decreto legislativo 231/01, inoltre, l’intera società ha responsabilità nei confronti dei terzi quando i loro prodotti o servizi arrecano danni risarcibili.
‘Liberatoria’ significa che tali amministratori non possano rispondere né nei confronti della società da loro gestita e neanche nei confronti dei terzi che dovessero attivare richieste di risarcimenti verso società che hanno distribuito prodotti e servizi cattivi.
In questo quadro si inserisce anche la notizia che il vaccino non si dovrebbe somministrare in un’unica soluzione, bensì in due. Il che, se fosse vero, significherebbe un’organizzazione che preveda il raddoppio delle funzioni su decine di milioni di cittadini.
Insomma, anche in questo versante, tutto è nebuloso. Invece è necessaria chiarezza solare, per la quale, però, ci vogliono capacità.

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