Valderice, entro dicembre le muciare torneranno a vivere - QdS

Valderice, entro dicembre le muciare torneranno a vivere

Pietro Vultaggio

Valderice, entro dicembre le muciare torneranno a vivere

martedì 28 Settembre 2021

Sono le antiche imbarcazioni per la pesca del tonno. Fondi europei pari a 100mila euro ed altri 25mila euro di fondi comunali garantiranno il recupero e la musealizzazione di tre vascelli

VALDERICE (TP) – Il recupero delle ‘muciare’ di Valderice (antiche imbarcazioni per la pesca del tonno) sottolinea un concetto diventato oggi anticonvenzionale: l’importanza delle tradizioni per un territorio.

È stata una delle sfide dell’attuale amministrazione guidata da Francesco Stabile, un recupero atteso da venti anni e che adesso è finalmente alle battute finali avendo anche ricevuto il parere favorevole della Soprintendenza.

Un progetto arenato, alcuni problemi di natura burocratica nel tempo ne hanno rallentato le procedure, ma poi la svolta durante l’estate del 2020 con l’approvazione in Giunta del progetto di fattibilità.
“Dopo anni di annunci e proclami, oggi abbiamo dato l’avvio ai lavori di recupero e musealizzazione delle antiche muciare. Un momento tanto atteso, per il quale abbiamo lavorato senza sosta, con tenacia e costanza – dichiara Stabile al QdS. Il progetto, come più volte detto, è stato reso possibile grazie ai fondi Europei del Po Feamp 2014/2020 (pari a 100 mila euro) e grazie al Piano di attuazione del Flag (Fondazione Torri e Tonnare del Litorale Trapanese)”.

Ed il Comune di Valderice? Ha messo del suo?
“Non bisogna sottovalutare l’importante cofinanziamento di fondi comunali di una somma pari a 25 mila euro”.

Sindaco, quali sono i tempi di consegna e come verranno usate le imbarcazioni?
“L’impresa, che si prenderà cura di questi importanti monumenti del mare, riporterà allo splendore che meritano tre vascelli entro il mese di dicembre. L’obiettivo, una volta terminati i lavori, è di creare un vero e proprio polo museale a cielo aperto (luogo indicato è la piazza della Tonnara) all’interno di una pergotenda con materiale multimediale”.

Si tratta di un recupero definito ‘di famiglia’, perché?
“La ditta Ikos, aggiudicataria dei lavori, ha nominato come direttore tecnico di cantiere Matteo Maurizio Stabile, famoso costruttore designer di barche da diporto. Una storia tramandata da padre in figlio, il nonno Matteo ha contribuito alla costruzione di queste antiche barche”.

Da quando è stata dismessa la tonnara di Bonagia per la tecnica di pesca considerata ormai brutale, i vascelli sono stati lasciati senza protezione vicino al mare deteriorandosi, giorno dopo giorno, sempre più. Adesso sembra riaffiorare un eco lontano, sembrano risentirsi le voci dei tonnaroti ed i loro canti per una pesca fruttuosa ed il Rais (capo dei tonnaroti) con le sue direttive, smorzando il canto per dare forza a tirar le reti piene di tonni ormai entrati nella ‘camera della morte’. Tre saranno restaurate e le altre?
“Le altre barche, dopo tutti questi anni, si sono rovinate ed il recupero è purtroppo impossibile. Rimangono solo dei frammenti di legno. Abbiamo comunque raggiunto un altro obiettivo strategico per il rilancio e la conservazione di una parte del territorio Valdericino, punto cardine del mio programma politico amministrativo. Bonagia e la vita dei suoi abitanti è ancora fortemente legata alle attività del Borgo Marinaro, un luogo di cui occorre preservare la Specificità, la Storia e la Memoria e di cui io non dimentico e non tralascio nulla!”.

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