Vertenza Almaviva, incontro sindacati e ministero Salute sul futuro dei lavoratori siciliani - QdS

Vertenza Almaviva, incontro sindacati e ministero Salute sul futuro dei lavoratori siciliani

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Vertenza Almaviva, incontro sindacati e ministero Salute sul futuro dei lavoratori siciliani

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mercoledì 04 Gennaio 2023

I sindacati: "Ribadita la volontà di creare un numero di pubblica utilità che consenta ai cittadini di rivolgersi al ministero della salute". Ma il progetto non ha tempistiche certe

Si è svolto oggi, l’incontro tra le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni con il Ministero della Salute a seguito della richiesta di incontro urgente formulata dalle organizzazioni sindacali in riferimento alla cessazione del servizio 1500, che occupa oltre cinquecento lavoratrici e lavoratori tra Palermo, Catania, Rende, Napoli e Milano.

L’incontro presieduto dal Capo dell’ufficio di Gabinetto del Ministero ha visto la partecipazione lato ministeriale dei vertici tecnici del dicastero, su mandato diretto del Ministro Schillaci.

Il Ministero della salute ha dichiarato di aver ricercato, a partire dal 25 novembre, attraverso la presentazione di ben tre emendamenti, sia alla legge finanziaria che al decreto milleproroghe un veicolo normativo per poter dare risposte alle lavoratrici ed ai lavoratori interessati. In ultimo ha chiesto la proroga del regime emergenziale per poter permettere una prosecuzione del servizio di pubblica utilità legato al numero verde per l’emergenza Covid19. Risultati vani i tentativi, il servizio 1500 è stato sospeso temporaneamente a far data dal 1° gennaio 2023.

Cosa si deciderà nel prossimo incontro l’11 gennaio

Il Ministero della Salute ha dichiarato la piena disponibilità nel corso dell’incontro, previsto per il prossimo 11 gennaio, con i ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Imprese e del Made in Italy, a proporre ogni iniziativa possibile per dare continuità occupazionale alle lavoratrici ed ai lavoratori che nel corso dell’emergenza sanitaria hanno garantito il funzionamento del servizio.

Sindacati: “Riorganizzare le attività legate al 1500”

“Nel confermare gli impegni assunti con le organizzazioni sindacali lo scorso 7 dicembre, – si legge nella nota rilasciata dalle organizzazioni sindacali – è stata ribadita la volontà di voler riorganizzare le attività legate al 1500, puntando all’evoluzione del servizio creando un numero di pubblica utilità che consenta ai cittadini di rivolgersi al Ministero della Salute. Nel bando di gara sarà ribadito il principio della clausola sociale.

“Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, – si legge ancora – nel ringraziare il Ministero per la pronta convocazione, hanno continuato a ribadire tutte le perplessità di un progetto senza tempistiche certe e le preoccupazioni per il disagio sociale in corso nei territori coinvolti da questa complicata vertenza. In relazione al più volte citato incontro del prossimo 11 gennaio, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la piena disponibilità alla partecipazione, pur se da quanto trapelato l’incontro dovrebbe essere interistituzionale tra Ministeri ed enti locali coinvolti.

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni auspicano la convocazione di un tavolo congiunto tra i Ministeri interessati per individuare soluzioni concrete in tempistiche certe, e – si legge ancora nella nota rilasciata dai sindacati – che all’incontro sia richiesta la partecipazione di Almaviva Contact, tenuto conto che i 500 lavoratori, coinvolti in questa annosa vertenza, sono dipendenti dell’azienda che dal 1° gennaio li ha collocati in cigs a zero ore.

Peraltro, i lavoratori interessati operavano, antecedentemente all’esplosione dell’emergenza sanitaria, su altre attività che, nel corso di questo biennio a seguito di cambio appalto, sono passate ad altre aziende con l’applicazione della clausola sociale.

Ora dopo aver rappresentato la voce dello stato per tutto il corso della fase pandemica, a questi lavoratori verrebbe negato il diritto alla clausola sociale, proprio da un ente pubblico.

Le Segreterie nazionali ribadiscono – conclude la nota – che una soluzione complessiva non può non essere ricercata senza il coinvolgimento di tutti gli attori, e che il tavolo congiunto debba essere il luogo ove, ciascuno per la sua parte, contribuisca alla soluzione, senza rinvii o declinazioni di responsabilità ad altri”.

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