Vietare le macchinette, tornare al panino da casa - QdS

Vietare le macchinette, tornare al panino da casa

Lucia Russo

Vietare le macchinette, tornare al panino da casa

mercoledì 06 Novembre 2019

Quanto erano belli i tempi in cui a scuola non vedevi l’ora che suonasse la ricreazione...

Quanto erano belli i tempi in cui a scuola non vedevi l’ora che suonasse la ricreazione per dare un morso al panino o alla merendina che avevi portato da casa! A meno che non avessi già provveduto a staccarne un pezzettino da sotto il banco per portarlo alla bocca furtivamente, in un momento di distrazione del docente… . Ai nostri giorni, invece, molti alunni usano recarsi anche due o tre volte al mattino alle c.d. macchinette, i distributori automatici di alimenti e bevande.

Insegno a scuola dal 2015 e i primi tempi ho avuto difficoltà a sopportare che sia consentito a dei minorenni di consumare caffè e the sia caldo che freddo a loro piacere. La ricreazione per gli alunni di oggi non è altro che una lunga fila per approvvigionarsi a questi dispensatori, che per la gran parte offrono cibi confezionati e bevande poco salutari a un prezzo triplo a quello di vendita al supermercato.

Tre anni fa in una prima classe di un Liceo delle Scienze Umane ho dovuto svolgere un intervento di Educazione alimentare, in collaborazione con il collega di Scienze, nei confronti di un ragazzino, Edoardo, che aveva sviluppato una sorta di dipendenza dal The freddo confezionato, di una marca nota. Il ragazzino si giustificava perché la mattina non aveva il tempo di consumare la colazione a casa, né la sera prima di mettere dentro lo zaino un panino e una bottiglietta di acqua o un succo di frutta e così, già dalla prima ora, chiedeva il permesso di andare alle macchinette. Meno male che il Regolamento di Istituto viene in aiuto al docente, che può consentire agli alunni di uscire dalla classe alla prima ora solo in casi eccezionali e di certo non per andare a fare la spesa. E di Edoardo, vi assicuro, alle scuole superiori ce ne sono tanti!

Ben venga la tassa sulle bevande zuccherate, anzi io sarei per un intervento più incisivo: vietare l’introduzione di dispensatori automatici di bevande e merendine zuccherate a scuola. Consentirei solo i dispensatori di acqua e non in bottiglietta di plastica, in modo da contribuire anche alla riduzione dell’inquinamento ambientale.

Twitter: @LRussoQdS

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