Violenza di genere, si mobilitano le scuole - QdS

Violenza di genere, si mobilitano le scuole

Michele Giuliano

Violenza di genere, si mobilitano le scuole

martedì 30 Gennaio 2024

Ben 186 istituti hanno visto accolti dalla Regione siciliana i progetti, stanziati 4 milioni. Potranno essere realizzati dei laboratori con specifici modelli didattici per educare alla diversità

PALERMO – Saranno 186 gli istituti scolastici siciliani che svolgeranno progetti sperimentali dedicati alla lotta alla violenza di genere. Il Dipartimento regionale dell’Istruzione, dell’Università e del Diritto allo studio ha emesso l’elenco delle proposte ammesse a finanziamento, con contemporanea liquidazione del primo acconto, pari all’80% dei fondi dovuti. Soltanto un istituto è stato escluso per mancanza di requisiti.

Una spesa di quasi tre milioni di euro in totale, 15 mila euro a progetto, nella convinzione che la scuola, in quanto agenzia educativa primaria, possa essere un caposaldo nell’acquisizione di una cultura delle differenze, improntata al rispetto dell’altro, qualunque sia il suo genere.

In totale all’avviso erano stati destinati quattro milioni, ma evidentemente molti istituti non hanno ritenuto necessario partecipare, per cui non è stato speso tutto l’importo disponibile. Si tratta di una fase di sperimentazione, con l’intenzione di introdurre in futuro tali attività in pianta stabile nell’assetto scolastico regionale.
Una scelta necessaria, che nasce dal riconoscimento di quanto la violenza di genere, e in particolar modo la violenza sulle donne, sia un fenomeno sociale che ha assunto, negli ultimi anni, una crescente rilevanza.

Non soltanto in termini di numeri di vittime, ma anche per la maggiore sensibilità sviluppata da una ampia fascia della società civile.
L’Italia, purtroppo, risulta essere tra i cinque Paesi in Europa con il più alto numero di donne vittime di femminicidio, i quali, in percentuale elevata, sono stati registrati nell’ambito delle relazioni familiari.

Trovare soluzioni non violente dei conflitti

La Sicilia, poi, risulta essere una delle regioni in cui tale fenomeno è particolarmente rilevante. Secondo le indicazioni fornite dall’assessorato, i progetti ammessi a finanziamento dovranno concentrarsi sulle corrette dinamiche relazionali tra gli allievi e all’interno delle proprie famiglie o in contesti extra-familiari, per sviluppare relazioni rispettose e trovare soluzioni non violente dei conflitti, nella esigenza di imparare a gestire i dinieghi in maniera rispettosa e non fallimentare.

Sperimentazione di modelli didattici innovativi

Attraverso la sperimentazione di modelli didattici innovativi, dovranno incidere sulle coscienze e sui comportamenti degli alunni, contribuendo a rafforzare le “skills socio emotive”.
Il percorso progettuale può comprendere: attività laboratoriali aperte o per gruppi di alunni, guidate da esperti della tematica e insegnanti, volte a favorire la riflessione e la consapevolezza del fenomeno.
Ancora, possono essere organizzati incontri, seminari, giornate studio, workshop tematici, visite tematiche, che coinvolgono anche altri soggetti impegnati sul tema, coerenti con il grado di istruzione della scuola proponente e collegati al progetto o percorsi guidati da esperti nei settori artistici quali cinema, musica, teatro o altro, che supportino gli allievi nella elaborazione creativa e nella predisposizione del prodotto finale.

I progetti finanziati dovranno essere avviati nell’anno scolastico appena cominciato e concludersi entro e non oltre il 31 ottobre 2024.
All’interno delle attività finanziate, le progettazioni dovranno contribuire alla piena realizzazione dei valori costituzionali e di cittadinanza, coerentemente ai principi contenuti nella Carta fondamentale dei diritti dell’Unione europea, nella comunicazione della Commissione europea relativa alla strategia per la parità di genere 2020-2025, nell’Agenda 2030 e negli orientamenti e indicazioni nazionali e del ministero dell’Istruzione e del merito.

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