Viviana e Gioele, gli inquirenti, piste ancora tutte aperte - QdS

Viviana e Gioele, gli inquirenti, piste ancora tutte aperte

redazione web

Viviana e Gioele, gli inquirenti, piste ancora tutte aperte

lunedì 24 Agosto 2020

Domani l'autopsia sui resti del bambino nel Policlinico di Messina. Si svolgerà anche un altro sopralluogo per verificare se il corpicino possa esser stato trascinato lì da animali selvatici. La pericolosità dei branchi di suini neri sottolineata dal presidente del Parco dei Nebrodi

Sono cauti i magistrati e i medici legali che da giorni cercano di trovare delle risposte sulle cause della morte di Viviana Parisi, la dj di 43 anni trovata senza vita l’otto agosto scorso nelle campagne di Caronia (Messina) dopo essere sparita cinque giorni prima con il figlioletto di quattro anni, Gioele.

“Come ho sempre detto, finché non si avranno i risultati di tutti gli accertamenti non si può dire alcunché”, ha affermato ieri Elvira Ventura Spagnolo, consulente della Procura della Repubblica di Patti (Messina) nell’inchiesta e medico incaricato dell’esame autoptico anche del figlio della donna, Gioele, i cui resti, dilaniati dagli animali selvatici, sono stati scoperti tre giorni fa a poca distanza dal cadavere della madre.

Un giallo, quello della morte di Viviana e Gioele, molto lontano da una soluzione.

Domani la Scientifica farà una serie di rilievi suoi luoghi della tragedia. I tecnici dovranno verificare se il corpo del bimbo possa essere stato trascinato fin lì da animali selvatici o da cani.

Sempre domani sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Gioele Mondello nel Policlinico di Messina.

A breve dovrebbero arrivare anche gli esiti degli esami istologici e tossicologici eseguiti sul corpo della donna.

Le analisi potrebbero confermare l’ipotesi privilegiata dagli inquirenti che ritengono che la dj si sia suicidata gettandosi dal traliccio dell’alta tensione sotto al quale è stata trovata.

I primi esiti dell’autopsia hanno segnalato fratture sul corpo compatibili con la caduta dall’alto, sarà molto difficile però capire se la dj si sia buttata, come fa ritenere anche la distanza del cadavere dal pilone, o sia caduta accidentalmente, come ritengono i legali della famiglia del marito Daniele Mondello.

“Al momento non si può dire nulla, sarebbe opportuno non fare illazioni”, ha ribadito l’avvocato Pietro Venuti che, anche nei giorni scorsi, ha chiesto maggiore cautela nella diffusione delle notizie.

Il riferimento è anche alle supposizioni fatte sullo stato di salute mentale della donna.

Viviana era stata certamente depressa e in cura con psicofarmaci, ma – dicono i legali – non si sarebbe mai suicidata.

Resta comunque ancora misteriosa la sorte del piccolo Gioele: potrebbe essere stato ucciso dalla madre o norto nell’incidente stradale che la donna aveva avuto prima di fuggire tra i boschi con il bambino.

Per gli inquirenti il fatto che Gioele sia stato visto vivo tra le braccia di Viviana non esclude che nell’urto abbia potuto ferirsi gravemente: la madre, sotto choc, potrebbe averlo adagiato a terra prima di buttarsi giù dal traliccio e gli animali potrebbero aver fatto scempio del corpo.

Tutte ipotesi ancora da verificare: come quella dei legali della famiglia Mondello, i quali sospettano che il bambino sia scappato e che la madre per capire dove fosse sia salita sul traliccio e caduta accidentalmente.

In quel caso Gioele avrebbe vagato tra i boschi e sarebbe morto di stenti o sarebbe stato ucciso dagli animali.

A questo proposito, Domenico Bardetta, presidente del Parco dei Nebrodi, senza fare alcuna ipotesi sull’accaduto, ha spiegato che i suini neri selvatici sono numerosi in quella zona: “Abbiamo già posto il problema alla Prefettura di Messina durante un tavolo tecnico, viste anche le lamentele degli allevatori, e ci è stato detto che ci sarebbero stati altri incontri per decidere un’ eliminazione selettiva di capi”.

“Ci è stato in seguito riferito – ha aggiunto – che poi i sindaci dei comuni dei Nebrodi avrebbero dovuto fare delle singole ordinanze per autorizzare l’operazione, ma non ci sono stati altri incontri anche a causa dell’emergenza coronavirus e altre problematiche”.

Bardetta ha ricordato come i suini selvatici possano “diventare pericolosi soprattutto se in branco e con i cuccioli al seguito, perché vedono l’uomo come una minaccia”.

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