Voto di scambio, prosciolti Cordaro, Cuffaro e Pagano - QdS

Voto di scambio, prosciolti Cordaro, Cuffaro e Pagano

redazione web

Voto di scambio, prosciolti Cordaro, Cuffaro e Pagano

venerdì 18 Giugno 2021

Soltanto 18 degli 87 indagati dalla Procura di Termini Imerese sono stati rinviati a giudizio dalla Gup, secondo la quale "il fatto non sussiste". Prosciolto il fratello di Salvino Caputo, Mario

Soltanto diciotto degli ottantasette indagati per voto di scambio dalla Procura sono stati rinviati a giudizio dalla Gup di Termini Imerese Valeria Gioeli.

Tra i personaggi più noti che escono così dal procedimento denominato “Caputo Salvatore + 86” ci sono Mario Caputo, fratello di Salvino attuale parlamentare di Forza Italia, l’assessore regionale al Territorio della Giunta Musumeci Toto Cordaro e il deputato nazionale della Lega Alessandro Pagano, oltre all’ex presidente della Regione Totò Cuffaro.

La campagna elettorale 2017

Erano tutti accusati di avere cercato di condizionare, nel 2017, il voto delle Amministrative e le elezioni Regionali. A queste ultime consultazioni era candidato Mario Caputo.

Secondo la procura di Termini, il fratello Salvino, ex sindaco di Monreale e molto più noto come politico, avrebbe fatto credere di essere lui il candidato, per raccogliere più voti

Cosa che, secondo la Procura, avrebbe costituito un inganno ai danni degli elettori, condizionando la loro libertà di voto.

Le intercettazioni inutilizzabili

Salvino Caputo è tra i diciotto rinviati a giudizio ma solo per il capo d’imputazione relativo a una turbativa d’asta. Lo stesso è avvenuto per l’ex sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta.

Le accuse di voto di scambio sono cadute.

“La Corte di Cassazione e la Cedu – ha sottolineato l’avvocato Salvino Caputo – hanno stabilito che non possono essere utilizzate le intercettazioni disposte in un’altra inchiesta. In questo caso le intercettazioni erano state richieste per l’inchiesta sui furbetti del cartellino. Il giudice le ha dichiarate inutilizzabili”.

La soddisfazione di Cordaro

“Il fatto non sussiste: un giudice lo ha sancito in una sentenza che afferma Giustizia”.

Lo ha detto, esprimendo la propria soddisfazione per la decisione della Gup, l’assessore Cordaro.

“Ringrazio il presidente Musumeci – ha aggiunto – per non avermi mai fatto mancare la sua fiducia e gli avvocati Franco Inzerillo e Dario Vecchio per aver sostenuto in maniera magistrale le mie ragioni. Il senso di questa storia? L’abbraccio ideale che dedico a tutti coloro che mi hanno voluto bene e che mi vogliono bene”.

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