West Nile, morto il pittore Momò Calascibetta: il suo l'addio su Fb - QdS

West Nile, un morto in Sicilia: è il pittore Momò Calascibetta, il suo straziante addio su Fb

redazione

West Nile, un morto in Sicilia: è il pittore Momò Calascibetta, il suo straziante addio su Fb

domenica 02 Ottobre 2022

L'artista palermitano aveva 73 anni: da due mesi era ricoverato combattendo contro la febbre del Nilo il virus che si contrae attraverso le zanzare. Sui social l'annuncio

L’annuncio della sua morte arriva con un post su Facebook. Ma non è un semplice post della famiglia che rende nota la morte del proprio caro. Il pittore palermitano Momò Calascibetta è deceduto a 73 anni, ed è la prima vittima in Sicilia del virus West Nile, la febbre del Nilo Occidentale. E’ venuto a mancare dopo due mesi di agonia, dopo settimane di ricovero in terapia intensiva all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.

West Nile, il messaggio di addio su Fb di Momò Calascibetta

“Vi sembrerà ridicolo, ma ad agosto una zanzara mi ha messo fuori combattimento. A me le zanzare non hanno mai fatto niente. Stavolta, però, mi sono sentito molto male”. E’ questo l’incipit del post, che non rende subito chiara la triste notizia, se non fosse per i tanti messaggi di cordoglio poco più sotto che balzano agli occhi. Momò Calascibetta è morto per aver contratto il virus West Nile e l’annuncio della sua scomparsa è stato dato dai familiari attraverso il post pubblicato sulla pagina Facebook in cui si attribuisce il messaggio allo stesso pittore. Il suo addio a chi lo conosceva, lo amava, lo stimava. Un addio garbato, in prima persona, alla vita.

“Sono stati due mesi difficili – si legge nel post di Momò Calascibetta -. In principio non avevo collegato il mio malessere con la puntura di zanzara. Pensavo fosse covid, magari di una nuova variante, non riconosciuta dai tamponi, ma niente: pur prendendo i farmaci del caso, la febbre non passava e la stanchezza aumentava”.

“West Nile la mia battaglia più difficile”

Poi si legge ancora: “All’improvviso ho perso conoscenza, mi sono ritrovato in ospedale, con mia moglie e mio figlio al mio fianco. Avrei voluto dire loro tante cose, ma non potevo parlare. Potevo solo comunicare con gli occhi quanto volessi loro bene. Stavo combattendo la mia battaglia più difficile, contro un nemico ignoto. I medici non sapevano di che cosa si trattasse. Si limitavano a farmi trasfusioni e ad aiutarmi nella respirazione. Doveva essere qualcosa di grave, ma io volevo vivere. Volevo continuare a dipingere, continuare a raccontare al mondo la mia storia. Sentivo vicino l’amore di Enza e Filippo e degli amici più cari, che chiamavano ogni giorno. Non potevo mollare. Infine è arrivata la diagnosi. Ero il primo caso siciliano di Febbre del Nilo Occidentale“.

Momò Calascibetta, il 5 ottobre l’ultimo saluto

Il post è straziante. “All’ospedale le hanno provate tutte, ma non c’è stato verso. Sono volato via e scoprirò altre cose. Vi scrivo ora, prendendo in prestito le mani di Enza, di Filippo, di Andrea e degli amici più cari, per dirvi che non sono morto. Il mio corpo è morto, è cenere, la stessa cenere che mi sono divertito a spargere sul capo mio e di tante altre persone, ma il mio spirito è vivo. Ogni qual volta un mio dipinto vi strapperà una lacrima, un sorriso, una risata amara, io sarò lì con voi. Non ho alcuna intenzione di lasciarvi. Ci sono tante cose che ho ancora da fare: due mostre pronte, un catalogo, una Momografia… Certo non potrò essere fisicamente presente, ma in spirito, ve lo prometto, ci sarò. Questo non è addio, solo un arrivederci. La vita è bellissima, e gli artisti non muoiono mai”.

Chi vorrà dare l’ultimo saluto a Momò Calascibetta potrà farlo mercoledì 5 ottobre dalle 11 fino a fine giornata nella sua casa di Marsala.

Cos’è il virus West Nile

Il West Nile Virus fa parte della famiglia dei Flaviviridae ed è stato isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile. È diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Ma negli ultimi anni sta circolando anche in Italia, soprattutto al Nord.

Come spiega il sito dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), la maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri come febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette, in genere anziani o soggetti debilitati, e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.

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