Corruzione, l'Anac detta le regole sul whistleblowing - QdS

Corruzione, l’Anac detta le regole sul whistleblowing

Eleonora Fichera

Corruzione, l’Anac detta le regole sul whistleblowing

sabato 22 Settembre 2018

L’ordine dei casi da trattare sarà stabilito in base alla gravità: peseranno inerzia responsabili e scarsa attenzione per procedure. L'appello: “Servono collaborazione e impegno da tutti i soggetti coinvolti nelle segnalazioni”

PALERMO – L’Anac ritorna al lavoro sul whistleblowing. L’Autorità nazionale anticorruzione ha infatti pubblicato le nuove direttive sulle segnalazioni e ha aperto la discussione sul regolamento delle sanzioni nella tutela dei whistleblower.
 
Le consultazioni si chiuderanno il prossimo 30 settembre. Intanto, però, dall’Anac sono arrivate direttive specifiche sull’ordine dei casi da trattare. L’ordine di priorità sarà stabilito in base alla gravità dei casi di whistleblowing, dall’assenza di procedure ben definite per la segnalazione e dall’inerzia dei responsabili anticorruzione nello svolgimento delle attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute.
 
L’Autorità ha specificato inoltre che sarà necessario ripresentare tutte le segnalazioni inviate in data precedente al 29 dicembre 2017. “Le comunicazioni aventi ad oggetto misure ritenute ritorsive, pervenute all’Anac prima del 29 dicembre 2017 – si legge a tal proposito nel comunicato diffuso dall’Autorità – saranno trattate solo nel caso in cui siano state reiterate e comunicate all’Autorità dopo l’entrata in vigore del nuovo quadro normativo. Anac infatti non ha competenza su atti ritorsivi adottati prima della modifica normativa dell’istituto del whistleblowing. Dalla pubblicazione del comunicato sul sito istituzionale, l’Autorità intende archiviate le comunicazioni pregresse non reiterate nei termini sopra evidenziati”.
 
Contestualmente, l’Anac ha pubblicato sul proprio sito istituzionale una serie di indicazioni riservate ai segnalanti e alle Pubbliche amministrazioni per il corretto utilizzo della piattaforma informatica. L’obiettivo alla base è tutelare al meglio la riservatezza dell’identità dei segnalanti e dei contenuti delle segnalazioni. A tal proposito “l’Anac- si legge nel comunicato – da parte propria, conformemente alla disposizione di cui al comma 5, dell’art. 54-bis, utilizza un protocollo di crittografia che garantisce una rafforzata tutela della riservatezza dell’identità del segnalante, del contenuto della segnalazione e della documentazione”.
 
Per questa ragione, l’Autorità invita le Pubbliche amministrazioni a utilizzare per le segnalazioni l’apposita piattaforma e indica, inoltre, le corrette modalità di compilazione dei moduli. “Non possono essere prese in considerazione, alla luce delle tutele predisposte dall’art. 54-bis, – specifica infatti l’Anac – le segnalazioni prive degli elementi ritenuti essenziali, quali, l’identità del segnalante, la sua qualifica, il periodo temporale in cui si è verificato il fatto, la descrizione dei fatti, quelle accompagnate da una descrizione tale da non consentire la comprensione dei fatti segnalati o corredate da documentazione non appropriata o in conferente”.
 
L’Autorità, infine, si è rivolta direttamente a responsabili e dipendenti delle Pubbliche amministrazioni (compresi i dipendenti degli enti pubblici economici, degli enti di diritto privato sottoposto a controllo pubblico, i lavoratori delle imprese fornitrici di beni e servizi in favore della Pa e, più in generale, tutti i soggetti richiamati dall’articolo 54 bis comma 2 del del Dlsg 165/2001) richiedendo la massima collaborazione e responsabilità nella gestione delle segnalazioni. “Si auspica che il segnalante, nel proprio interesse – si legge nel comunicato – voglia tenere l’Autorità costantemente aggiornata in merito all’evoluzione della vicenda segnalata, soprattutto quando quest’ultima non sia più connotata dal carattere di attualità (cessazione delle misure organizzative discriminatorie, annullamento in autotutela di bandi di gara illegittimi, ecc.)”.
 
Ognuno, insomma, dovrà fare la propria parte in maniera attenta e puntuale. Solo così, l’attività di controllo svolta dall’Autorità potrà risultare efficace.

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