Fascicolo sanitario elettronico: il punto sulla Sicilia - QdS

Fascicolo sanitario elettronico: il punto sulla Sicilia

Andrea Carlino

Fascicolo sanitario elettronico: il punto sulla Sicilia

sabato 20 Aprile 2019

PALERMO – L’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) ha fatto il punto sul registro sanitario elettronico, introdotto negli ultimi tre anni sul territorio nazionale. Il fascicolo sanitario elettronico è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente.

Attualmente il 95% delle Regioni italiane dà la possibilità ai cittadini di attivare il fascicolo, con una crescita del numero di Regioni che consentono questa opzione del 90% negli ultimi 3 anni.
Oggi le Regioni operative sono passate dalle 10 del 2016 alle attuali 19: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Val d’Aosta, Veneto.
Ammontano a 11 milioni e mezzo, invece, gli italiani che hanno dato il consenso all’apertura di un proprio fascicolo sanitario elettronico e hanno toccato complessivamente quota 239 milioni i referti digitalizzati.
Il Fascicolo sanitario elettronico, in realtà, potrebbe offrire molti più servizi: dall’accesso alle prenotazioni online per visite specialistiche e ricoveri al ritiro online dei referti, dal ritiro del promemoria delle ricette dematerializzate a quello della propria cartella clinica elettronica. Servizi che, attualmente, il ministero della Salute, indica come facoltativi, subordinati quindi alle scelte e alle strategie di ogni regione.
Il caso della Sicilia è davvero curioso visto che è stata la prima regione a partire con la ricetta dematerializzata (settembre 2013), ma ha messo in piedi il fascicolo tra le ultime regioni, dando addio alle vecchie cartelle mediche cartacee. Prescrizioni farmaceutiche, referti, informazioni sulle esenzioni dal ticket, prescrizioni specialistiche, sono contenute, da novembre scorso, nel fascicolo sanitario elettronico dove sarà ricostruito anche un Profilo Sanitario Sintetico di ciascun utente.

Sono i medici dell’assistenza primaria, medici di famiglia e pediatri di libera scelta, ad occuparsi di trasferire i dati di base del profilo sanitario dell’assistito nel Fascicolo Sanitario, ma questo potrà avvenire solo dopo che l’interessato avrà prestato il proprio consenso informato.

Sono previsti, inoltre, incentivi per i medici siciliani che raggiungeranno determinati standard: una somma di 363 euro all’anno per il 2017, 2018 e 2019 come copertura dei costi per l’adeguamento dei software utili a interagire con i sistemi informativi aziendali, nazionali e regionali e a integrare il fascicolo sanitario elettronico. Inoltre sono previsti 6,50 euro per ogni assistito per il quale il medico, entro il 30 giugno 2019, provveda ad alimentare il fascicolo, solo se raggiunge almeno il dieci per cento dei propri pazienti. Superata questa soglia, il compenso per ogni assistito sarà di 2,15 euro. Gli incentivi, è bene ricordare, sono subordinati alla partecipazione dei medici a corsi di formazione organizzati dalla Regione insieme alla società informatica Sogei.

L’obiettivo dichiarato, secondo la Regione siciliana e l’assessorato per la Salute, entro il 30 giugno 2019, è l’attivazione e l’alimentazione dei fascicoli da parte dei medici dell’assistenza primaria, per circa 500mila assistiti, il 10% nell’isola, per arrivare entro un biennio al 50%, con più di 2 milioni di cittadini interessati.

Andrea Carlino

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