Dopo Conte, il nodo ora è Di Maio. Patuanelli, "il capo politico deve essere nel governo e avere un ruolo". Intanto Di Maio e Salvini precipitano nei sondaggi. La fiducia degli italiani, Mattarella in testa con il 57%
Al via stamattina nella Camera dei deputati l’incontro tra le delegazioni del Partito democratico e M5s per sciogliere i nodi che ancora ostacolano un’intesa per la formazione di un nuovo governo.
Marcucci, prima dell’inizio, ha sottolineato “Non credo che ci siano veti” da parte del Pd.
E Delrio: “Lavoriamo sui contenuti”.
Il grillino Patuanelli ha sottolineato, confermando che il nodo della questione è Di Maio, che “il capo politico del M5s deve essere assolutamente nel governo e avere un ruolo”.
Ieri c’era stato prima lo sblocco su Conte premier, poi la nuova frenata sulle ipotesi Di Maio vice e voto sulla piattaforma Rousseau.
Oggi pomeriggio i big si presenteranno da Mattarella per le consultazioni: Pd alle 16, Fi alle 17, Lega alle 18 e M5s alle 19.
E per Conte c’è anche l’endorsement di Trump: “spero resti premier”.
I mercati sembrano approvare l’intesa Pd-M5s e lo spread tra Btp e Bund tedesco ha aperto in lieve rialzo: il differenziale segna 185 punti (ha chiuso a 183) con un rendimento del decennale italiano a 1,14%.
Luigi Di Maio, dopo ore di consultazioni, dubbi, e sotto la spinta di Davide Casaleggio, decide di non permettere che l’intesa con il Pd abdichi dalla certificazione del voto online.
E il capo politico M5S sceglie di collocare la votazione dopo che il Colle avrà dato l’incarico al nuovo premier e prima che questi salga al Colle per portare i risultati delle sue consultazioni.
Il voto, di fatto, sarà sul Conte bis e ciò, forse, aiuterà il Movimento a superare le proteste che, ancora in queste ore, arrivano dalla base per la possibile intesa giallorossa.
La decisione di mettere online l’intesa è stata a dir poco travagliata. E ha portato con sé un nodo: l’impossibilità di mettere il nuovo governo ai voti prima che Mattarella desse l’incarico a Conte, così come avvenne invece nel caso del contratto con la Lega (quando il voto su Rousseau avvenne il 18 maggio).
Intanto, nei sondaggi, mentre precipita Salvini, è proprio Conte – che già i grillini vorrebbero a guidare il Movimento al posto di Di Maio – a mantenersi altissimo nel gradimento degli italiani.
Il leader della Lega è crollato dal 51 al 36% e fa sempre meglio di Di Maio passato dal 54 al 28%.
Sulle prospettive di governo, poi, il 26% degli intervistati ritiene che una eventuale coalizione giallorossa possa durare fino alla fine della legislatura, mentre il 21% ritiene che si andrà a votare al più presto.