Rientrato l’allarme sui rischi per la salute ma per un mare limpido serve il collettore - QdS

Rientrato l’allarme sui rischi per la salute ma per un mare limpido serve il collettore

Desiree Miranda

Rientrato l’allarme sui rischi per la salute ma per un mare limpido serve il collettore

venerdì 19 Luglio 2019

Le cariche batteriche nel tratto tra Aci Castello e Aci Trezza sono rientrate nei limiti di legge L’assessore castellese Danubio: “Ultimato circa il 70% dei lavori per le condotte di scarico”

CATANIA – Torna balneabile lo specchio di mare tra il molo Sud di Aci Trezza e il porticciolo di Aci Castello e isola Lachea. Il mare è tornato pulito, almeno secondo le ultime analisi compiute dall’Asp di Catania e citate dal sindaco di Aci Castello Carmelo Scandurra nell’ordinanza numero 299 del 16 luglio 2019, ma, a dirla tutta, non si tratta di un mare davvero pulito. Certo, le cariche batteriche sono tornate entro i limiti di legge e non ci sono pericoli per la salute della popolazione, ma per avere un reale cambio di rotta nello stato dell’inquinamento del mare castellese, occorre aspettare il completamento del collettore fognario.

“Quello appena vissuto non è il solito problema legato al manfunzionamento delle pompe. È accaduto l’anno scorso, ma adesso è diverso”, afferma l’assessore al ramo del Comune di Aci Castello, Salvo Danubio. “Le analisi, che l’Asp di Catania esegue in autonomia regolarmente, hanno riscontrato un aumento della carica batterica senza un motivo apparentemente definito. È vero che una quindicina di giorni fa ci sono stati dei problemi al motore di una delle pompe di via Gibuti, ma l’altra si è messa subito in funzione e a breve provvederemo a ripristinare tutto. Le analisi – aggiunge – sono state effettuate vicino all’isola Lachea quindi ipotizziamo che siano state le correnti a portare questa sporcizia da noi”.

Il divieto di balneazione è nato l’11 luglio scorso, a seguito della nota dell’Asp di Catania-dipartimento di prevenzione, era stato rilevata una presenza superiore al limite di batteri fecali. “I cittadini – dichiara il sindaco di Aci Castello – possono stare tranquilli, perché la qualità del nostro mare viene costantemente monitorata dall’Asp. Ci auguriamo – prosegue Carmelo Scandurra – che questo problema venga risolto al più presto con la messa in attività del collettore fognario. Noi come Comune abbiamo fatto proseguire i lavori, è chiaro che questo cantiere riguarda anche Acireale e Catania. Con loro ci raccorderemo in un tavolo tecnico per arrivare al più presto all’ultimazione dei lavori”.

Il Comune castellese, come la maggior parte dei Comuni siciliani, sversa direttamente a mare i suoi liquami fognari. Il problema del superamento dei limiti della carica batterica è conosciuto ed evidente anche ad occhio nudo. Fa particolarmente impressione lo scarico che sversa vicino la piazzetta con la statua di padre Pio, alla fine del territorio di Aci Trezza. Uno scarico fognario in pieno territorio dell’area marina protetta Isole Ciclopi.

Un’emergenza e al contempo una contraddizione che ci pone sotto infrazione comunitaria da qualche anno e che dovrebbe trovare soluzione una volta termina la condotta fognaria, il cosiddetto collettore di salvaguardia, che porterà i reflui al depuratore catanese di Pantano D’Arci.

“Siamo a circa il 70% del totale dei lavori nel nostro territorio. Andiamo avanti per il bene di tutti, tanto che abbiamo dato autorizzazione agli scavi anche nel periodo estivo andando in deroga all’ordinanza del Comune di Acicastello che dal 15 giugno al 15 settembre non permette lavori di questa tipologia nel nostro territorio. Noi facciamo la nostra parte, se ognuno fa la propria entro un anno dovrebbe essere pronto”, aggiunge l’assessore Salvo Danubio.

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