Nel documento emerge che i più esposti ai fattori di rischi ambientali sono i bambini al di sotto dei cinque anni e gli adulti di età compresa fra i 50 e i 75 anni. Ogni anno 1,7 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni e 4,9 milioni di adulti di età compresa tra i 50 ei 75 perdono la vita per cause che potrebbero essere evitate grazie ad una migliore gestione dell’ambiente. Sono infatti i bambini ad essere maggiormente colpiti da infezioni delle basse vie respiratorie e dalle malattie diarroiche, mentre le persone anziane sono le più esposte a malattie non trasmissibili.
“L’Italia – afferma Flavia Bustreo, Vice Direttore Generale dell’OMS per la Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini -ha giocato un ruolo chiave negli ultimi negoziati sul cambiamento climatico tenutisi a Parigi alla fine del 2015 e possiede sia le conoscenze che le capacità tecnologiche per giocare un ruolo di leader nel combattere gli effetti dell’inquinamento ambientale sulla salute. In virtù questo, può giocare un ruolo chiave anche nell’ambito dei paesi G7”.