Fava, stop alla corsa. Via libera alla Marano - QdS

Fava, stop alla corsa. Via libera alla Marano

Raffaella Pessina

Fava, stop alla corsa. Via libera alla Marano

venerdì 28 Settembre 2012

Nei sondaggi Nello Musumeci allunga su Rosario Crocetta. Sel, Idv, Fds e Verdi scelgono il segretario Fiom-Cgil

PALERMO – Giorni di fuoco per i partiti in Sicilia impegnati nella presentazione delle liste elettorali per la corsa a Palazzo dei Normanni. Grande Sud ha presentato ieri pomeriggio la propria lista ed ha deciso di ricandidare il deputato regionale uscente Franco Mineo, attualmente sotto processo a Palermo per fittizia intestazione di beni di esponenti mafiosi. Lo hanno comunicato il segretario regionale Pippo Fallica e il coordinatore provinciale Giacomo Terranova. “Abbiamo ritenuto doveroso – ha detto Terranova – confrontarci all’interno del partito su questa delicata vicenda e abbiamo ritenuto doveroso non interrompere il percorso politico di Mineo, non sarebbe stato giusto. Non abbiamo voluto affrontare temi di merito specifici, che saranno dibattuti in tribunale”. Ed ha aggiunto: “Abbiamo preferito accordare una apertura di fiducia a Mineo, perchè sarebbe stata una scelta ingiustificabile escluderlo dal processo democratico”. Secondo Terranova, Mineo ha comunque assunto con il partito con un “impegno formale a solenne a dimettersi qualora le vicende giudiziarie dovessero pervenire a un giudizio di condanna irrevocabile”.
Non si ricandiderà invece il deputato del Pd Giovanni Barbagallo, decisione ha detto che “nasce dalla consapevolezza che restare nello stesso posto per molti anni non aiuta a far crescere una nuova classe politica. Ci sono giovani amministratori che hanno dimostrato di sapere operare nella propria comunità e meritano di essere valorizzati”.
Un passo indietro lo ha fatto anche uno dei candidati alla Presidenza della Regione: Claudio Fava, che era sostenuto dalla coalizione che comprende Sel, Fds, Verdi e Idv. Al suo posto subentra Giovanna Marano, 53 anni, sindacalista della Fiom Cgil, la candidata alla Presidenza della Regione siciliana indicata da Claudio Fava e dalle forze della coalizione di “Libera Sicilia”: “La scelta di Giovanna, dirigente del movimento sindacale, protagonista delle piu’ importanti vertenze operaie in Sicilia, raccoglie – ha detto Fava – la sfida sul lavoro e sui diritti sociali che sono al centro del nostro programma di governo” Ho deciso di accompagnare Giovanna Marano da candidato vicepresidente sottraendo la mia candidatura alla Presidenza al rischio di un già preannunciato rigetto e sulla base di una considerazione politica ispirata al massimo senso di responsabilità verso la coalizione e gli elettori siciliani. Con lei restituiremo dignità e diritti. Mettendo il tema del lavoro al centro di tutto. Ho deciso di fare un passo indietro come senso di responsabilità". Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa, a Palermo, Claudio Fava, che ha lanciato la candidatura a Presidente della Regione siciliana della sindacalista Giovanna Marano. "Non ci sono precedenti in Italia – ha aggiunto – di un ministro dell’Interno che interviene prima della presentazione ufficiale della candidatura, fornendo spiegazioni confuse, bizzarre e fantasiose sulla base di verbali secretati dell’anagrafe raccolti ed esibiti a Montecitorio. Da qui la mia indisponibilita. Faro’ ricorso contro legge feudale e evidentemente incostituzionale. Faccio passo indietro per responsabilità e tanti avanti per Libera Sicilia.
Si risolve così il caso della incandidabilità del coordinatore nazionale della segreteria di Sel, a causa di un ritardo nel cambio di residenza. Intanto prosegue il cammino del disegno di legge di riduzione dei parlamentari da 90 a 70, approvato dall’Ars nello scorso mese di luglio e al vaglio dei due rami del Parlamento nazionale, in quanto legge costituzionale. Il documento infatti è stato calendarizzato per la prima settimana di ottobre alla Camera dei deputati. Infine secondo una rilevazione di Termometro Politica per Livesicilia.it l’ultimo sondaggio dà in vantaggio Nello Musumeci (sostenuto da Pdl, Pid, La Destra e Adc) che stacca Rosario Crocetta ( Pd, Udc, Api e Psi) di sei punti percentuali. Musumeci, così, tocca il 31,8%, il suo diretto competitore il 25,3%.
 
Dietro Gianfranco Miccichè, a capo di una coalizione che comprende Grande Sud, Fli e gli autonomisti di Partito dei siciliani e Mps, con il 18,8%. Claudio Fava Ormai non più candidato), di Idv e Sel, a rischio esclusione, è all’11,6%. Poi il grillino Giancarlo Cancelleri, con l’8,2%. Non si parla di Forconi e Lief (Italiani liberi e forti) o di altri candidati.Il candidato di Pd, Udc, Api e Psi, in particolare, si impone a Caltanissetta ed Enna, mentre il candidato di Pdl, Pid e La Destra si impone a Catania, Messina e Trapani.
Ma si sa che i sondaggi cambiano di giorno in giorno e c’è ancora tempo prima delle elezioni regionali.

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