Un’occupazione? In Sicilia a cercarla sono in 320 mila - QdS

Un’occupazione? In Sicilia a cercarla sono in 320 mila

Chiara Borzi

Un’occupazione? In Sicilia a cercarla sono in 320 mila

venerdì 05 Luglio 2013

Nell’Isola, secondo l’Istat, disoccupazione al 18%. Maglia nera a Caltanissetta (21,8%). 78.047 persone in più rispetto al 2011, di cui la maggior parte a Palermo

Palermo – Continuano ad essere negativi i dati forniti dall’Istat sul mercato del lavoro italiano.
Ad aprile 2013 gli occupati sono 22.596 mila, in calo dello 0,1% rispetto a marzo. Il tasso di occupazione è pari al 56%. Il numero di disoccupati è uguale a 3 milioni 83 mila, in crescita del 13,8% rispetto le stime precedenti.
è indiscriminata la crescita di chi è attualmente in cerca d’impiego, uomini e donne sono infatti ugualmente sul mercato.
Ad aprile 2013 sono stati in cerca di lavoro tra i 15 e i 24 anni 656 mila cittadini, il 10,9% della popolazione, per un incidenza del 40,5% sul totale dei disoccupati italiani.
Non vi è regione che sia stata risparmiata dagli effetti negativi della crisi del mercato del lavoro.
Versano nelle condizioni peggiori il lavoro e i lavoratori del Mezzogiorno, ma sono seguiti da quelli del Centro, Nord est e Nord ovest perchè, come anticipato, è la generale condizione del Paese ed essere diventata difficilissima.
Dal 2011 al 2012 sono aumentati gli attivi, passati dal 62,2% al 63,7%, il tasso di occupazione è sceso dal 56,9% al 56,8% ma la disoccupazione è aumentata di 2,4 punti percentuali, passata dall’8,4% al 10,8%. Il maggior numero di attivi si trovano nel Nord est, sono il 70,9%, aumentati del 2,1%.
Il minor numero è a Sud, sono il 53%, ma anche qui l’aumento rispetto al 2011 è del 2%. Occupazione garantita più che nella media azionale ancora a Nord est, dove il 56,8% italiano è superato di 10,4 punti percentuali, pari al 66,2%. In quanto disoccupazione la maglia nera spetta al Mezzogiorno con un tasso registrato del 17,4%, il 7,4% in più rispetto la media nazionale. A questi dati si avvicina solo il Centro a causa dell’aumento dei disoccupati registrati nell’ultimo anno:+ 3,1% nel totale, pari al 9,7% al 2012.
Analizzando le singole realtà italiane, tenendo ben presente le differenze territoriali in base alla densità popolativa e la popolazione attiva, sappiamo dai dati Istat che è stata la Lombardia la regione in cui si è cercato più lavoro. Nel 2012 lo hanno fatto 346 mila 055 persone, nella sola Milano 118 mila 406. Fa peggio solo la Sicilia con 319 mila 170 soggetti alla ricerca di un’occupazione, 78 mila 47 in più rispetto il 2011. Palermo è la città in cui si è cercato di più, sono stati impegnati 80 mila 603 siciliani, e la ricerca di occupazione è aumentata maggiormente rispetto al 2011, quando si contavano 64 mila 431 persone. In Sicilia grossi aumenti si sono registrati anche a Trapani (da 17,991 a 26,825 in cerca di occupazione), Enna (da 7,756 a 12,607) e Ragusa (da 15,231 a 24,678).
Dopo la Sicilia troviamo la Puglia, con 230 mila 456 lavoratori alla ricerca di cui il 78 mila 589 solo a Foggia, il Lazio, 271 mila 194 di cui 190 mila 496 solo a Roma, poi la Calabria, dove la ricerca è addirittura vicina alla Toscana, ferma intorno alle 130 mila persone.
La difficoltà che più unisce è però la disoccupazione. Calcolata in percentuale, la crescita più alta di questa stima è avvenuta in Calabria dove gli italiani senza lavoro sono passati dal 12,7% a 19,3%. In un solo anno il 6,5% in più. è Crotone la città dove il tasso è il più alto, pari al 25%. Sicilia e Puglia vengono subito dopo con differenze sostanziali nei dati. Se nell’Isola la disoccupazione è infatti pari al 18%, nella vecchia Apulia il valore è contenuto al 15,7%. Tra le regioni vi è dunque un divario del 3,7% in termini di disoccupazione, ma per entrambe il passaggio dal 2011 al 2012 ha significato un aumento di disoccupati di almeno il 2%. La città che in Sicilia fa registrare il più alto tasso è Caltanissetta (21,8%), Foggia è invece la città pugliese con la percentuale più alta (18,2%). Le differenze tra Lazio e Lombardia sono infine importanti per chiudere e riassumere il quadro del nostro mercato interno del lavoro.
I loro dati testimoniano quanto anche le differenze tra Centro e Nord si stiano accorciando.
Come accade per Sicilia e Puglia, la differenza tra il tasso di disoccupazione del Lazio e quello della Lombardia è pari al 3,2%. Nella regione della capitale i disoccupati sono il 10,75%, l’1,9% del 2011, nella regione lombarda invece sono il 7,4%, pur sempre un simile 1,7% in più.
In conclusione, è evidente quanto la crisi del lavoro stia unificando l’Italia nella difficoltà, ma la allontani allo stesso tempo dalla uguaglianza tra le regioni. Rimangono intatte le differenze territoriali che permettono al Nord e parzialmente al Centro di essere sempre in una posizione di vantaggio rispetto al Mezzogiorno.

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