Piano regolatore di Messina: al vaglio le strategie per riordinare la caotica urbanizzazione - QdS

Piano regolatore di Messina: al vaglio le strategie per riordinare la caotica urbanizzazione

Lina Bruno

Piano regolatore di Messina: al vaglio le strategie per riordinare la caotica urbanizzazione

martedì 19 Novembre 2013

Tra gli aspetti da prendere in considerazione: la riqualificazione del Tirone e del quartiere Avignone

MESSINA – Regole certe per fare ordine nel caos di decenni di urbanizzazione dissennata. Il nuovo Prg parte con questa premessa e Sergio De Cola, assessore all’Urbanistica, lavori pubblici e risanamento, vuole che attraverso il ridisegno della città si impongano regole e senso della legalità. “Certo non si potranno apportare grandi trasformazioni – dice Sergio De Cola – la città non è cresciuta in modo organico e l’unico Piano regolatore che aveva una sua identità è stato quello Borzì che prese corpo dopo il terremoto del 1908”.
 
Con il Prg del 1978, le varianti e le rielaborazioni che si sono susseguite si è assistito a un’espansione senza il supporto di una strategia chiara, con i villaggi che perdevano la loro connotazione e che si trasformavano in periferie degradate.
Si possono però fare degli interventi, secondo l’assessore, con i quali invertire tendenze distorte. Nel maggio 2012 il Consiglio comunale aveva approvato le linee guida per il nuovo Piano regolatore, poi con il commissario Croce l’iter che doveva portare alla redazione del documento urbanistico subì uno stop; adesso la nuova Giunta lavorerà partendo da quelle basi.
“Sono direttive generali – dice Sergio De Cola – su cui non si può che essere d’accordo”. Tra le fondamentali componenti previste dalle linee guida, c’è la regolazione dell’uso del suolo, la valutazione ambientale ed economica delle scelte strategiche, attenzione nell’imposizione di vincoli preordinati all’espropriazione attraverso tecniche di urbanistica perequativa. Mentre si lavora tecnicamente al Piano però ci sono scelte da fare sul territorio e che dal Prg non possono essere disgiunte rappresentandone un’intersezione. La riqualificazione del Tirone ad esempio e il ruolo della Stu. “Il nostro obiettivo è il Tirone – dice l’assessore all’Urbanistica – la designazione del nuovo presidente e il rinnovo del Cda della Società ci permetterà di mettere da parte quei progetti che mettono a rischio il territorio e realizzare gli interventi di valorizzazione come quelli sulla scalinata Sergi”.
Per Sergio De Cola bisognerà fare chiarezza anche con i soci privati della Stu, qualcuno vuole tirarsene fuori, qualche altro ha interessi diversi, quindi non sono neppure esclusi cambiamenti nell’assetto societario ma intanto bisogna fare arrivare a Messina quei circa 6 mln di euro assegnati dal Contratto di quartiere e che la Regione, visto il loro mancato utilizzo, pare abbia destinato ad altro. “Il presidente Crocetta” – dice però l’assessore De Cola – ci ha assicurato che Messina non ha perso quei finanziamenti”.
Non lontano dal Tirone c’è un pezzo di storia barocca della città, il quartiere Avignone. Qui per decenni, nella centralissima via Cesare Battisti, si è assistito a una lenta e silenziosa opera di demolizione dei palazzi settecenteschi per fare posto a edifici multipiano. E invece della riqualificazione e recupero di quel patrimonio storico, si continua a progettare palazzi, stavolta è un edificio di 20 piani che ingoierebbe quel che rimane del vecchio insediamento. Con la ditta costruttrice c’è un contenzioso aperto dopo la revoca della concessione edilizia, prima accordata, dalla vecchia amministrazione.
L’impresa ha fatto ricorso al Tar che gli ha dato ragione e il prossimo passo è il pronunciamento del Cga, ma c’è il parere favorevole della Soprintendenza ai beni culturali a complicare il percorso di opposizione della nuova Giunta. Un altro scempio edilizio da fermare è quello che si prospetta davanti al Santuario di Montalto e qui Comune, Genio civile e Soprintendenza sono compatti.“Insieme stiamo studiando il ricorso al Cga – dice l’assessore De Cola – certo sarebbe più semplice se la Curia, proprietaria del terreno, tornasse sui suoi passi”. Sulla collina a ridosso del Santuario sono previsti due edifici, uno per la parrocchia di Santa Maria di Montalto, l’altro di cinque piani a uso residenziale.
Anche qui la vecchia amministrazione prima diede la concessione edilizia poi la revocò. Il Tar a luglio ha considerato nulla la revoca dei permessi in quanto la zona in questione non rientrerebbe nel Pai, lo strumento previsto in materia di sicurezza idrogeologica.
 

 
Progettazione. Si utilizzeranno le professionalità interne al Comune

MESSINA – Si è costituito il gruppo di progettazione per la stesura del nuovo Prg ed è stato predisposto un cronoprogramma con gli step che prevedono momenti di partecipazione e confronto con associazioni, ordini professionali e semplici cittadini. Le strategie da imprimere al nuovo Prg devono essere il più possibile condivise. Chi fa parte dell’ufficio Piano? “Utilizzeremo le professionalità interne al Comune – spiega l’assessore De Cola – anche perché abbiamo risorse limitate, a parte l’inserimento di un paio di consulenti che dovrebbero compensare la mancanza di competenze specifiche tra l’organico dell’Ente”. Al Comune pare ci sia ad esempio solo un agronomo e sarà richiesta la consulenza di un urbanista, qualcuno che non solo sia tecnicamente preparato, ad esempio sul principio di perequazione, ma che sappia anche tradurlo nel concreto. Per la redazione del Prg sono stati stanziati intanto 215 mila euro e altri 200 mila euro si dovranno reperire nei due anni previsti per redigere lo strumento urbanistico.

 

 
 

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