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Palermo – La Gesap tra scioperi, indagini e privatizzazione in stand-by

Gaspare Ingargiola

Palermo – La Gesap tra scioperi, indagini e privatizzazione in stand-by

sabato 08 Marzo 2014

Il processo di vendita si è arenato a causa della Provincia, che non ha provveduto alla ricapitalizzazione. Ieri la protesta dei dipendenti, mentre si cerca di far luce sui cantieri lumaca

PALERMO – Piove sul bagnato alla Gesap. Ieri i lavoratori dell’azienda che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino hanno incrociato le braccia per 4 ore – dalle 12,30 alle 16,30 – insieme ai dipendenti della Gh, la società di handling che si occupa dei servizi a terra. Una scelta arrivata dopo settimane di tensioni vissute fra le inchieste della Procura sugli appalti e sui cantieri lumaca, finanziati con fondi europei e Cipe, la battaglia istituzionale sulla privatizzazione tra i soci della partecipata e l’attacco a testa bassa del deputato del Pd all’Ars, Fabrizio Ferrandelli, che ha chiamato in causa la commissione Antimafia per avere chiarimenti su compensi del management e presunte consulenze milionarie.
È durissima la presa di posizione delle organizzazioni sindacali (le confederate Cgil, Cisl e Uil, l’Ugl e la Cisal) che nel verbale dell’assemblea che ha sancito lo sciopero hanno richiesto, adombrando la possibilità di nuove forme di protesta se non verranno ascoltati, “l’arresto del processo di vendita dell’80% delle azioni di Gh Palermo (anch’essa sottoposa a privatizzazione, nda), le dimissioni immediate dell’amministratore unico di Gh e del cda di Gesap, la sospensione dei dirigenti indagati”.
Una bella gatta da pelare per il presidente Fabio Giambrone (in carica da sei mesi), proprio nel momento in cui il cda sperava di avviare una massiccia opera di rilancio dello scalo anche in virtù degli accordi raggiunti con quattro compagnie aree (Air One, Volotea, Vueling e Ryanair) che hanno inaugurato, o lo faranno nei prossimi mesi, le proprie basi aree fisse all’interno dello scalo palermitano.
I DATI – Nel 2013 l’aeroporto di Punta Raisi ha mosso 4,33 milioni di passeggeri, il 5,43% in meno rispetto al 2012. Il volato ha registrato un calo del 5,53% con 37.946 movimenti aerei. Il 2014 vedrà l’inaugurazione di tante nuove rotte con l’apertura del Falcone-Borsellino ai viaggi intercontinentali: “Se andranno a buon fine alcune trattative che abbiamo in corso – ha rivelato Giambrone – entro il 2014 voleremo verso la Cina e il Medioriente”.
I CANTIERI – Sull’incehista relativa ai decennali e infiniti lavori nell’aerostazione vige chiaramente il più stretto riserbo, ma ci sono già quattro indagati: due ex dirigenti, l’attuale direttore generale Carmelo Scelta e Giuseppe Listro, responsabile unico di molti appalti. Il cda ha tentato di dare un segnale stilando una rigorosa tabella di marcia per la chiusura dei cantieri. Quest’anno saranno ultimati la sorveglianza perimetrale (maggio, costo 2,1 milioni di euro), la centrale termica (settembre, 8,8 mln) e la terza sala check-in (dicembre, 5,9 mln). Nel 2015 è previsto il completamento dell’edificio servizi (febbraio, 12,3 mln), le opere antisismiche (giugno, 4 mln), la nuova hall arrivi e le aree collegate (giugno, 12,7 mln) e l’ampliamento del piazzale aeromobili (sempre giugno, 30 mln). Nel dicembre del 2019, infine, vedranno la luce la nuova rete itc e gli impianti speciali (2,7 mln).
LA PRIVATIZZAZIONE – La querelle è nota: due soci, il Comune e la Camera di Commercio di Palermo, hanno affrontato la ricapitalizzazione per avviare il processo di vendita. Il bando per l’advisor è già partito. La Provincia, dopo un’iniziale assenso, ha fatto retromarcia su indicazione della Regione. Si attende a breve un nuovo pronunciamento del commissario Domenico Tucci, che aveva chiesto venti giorni di tempo in più per scovare fra le pieghe del bilancio i soldi necessari.
 

 
La replica di Giambrone: “Il 2013 chiuso in pareggio” ed elenco delle retribuzioni inviato all’Ars
Ferrandelli (Pd): “Compensi invariati nonostante anni di bilanci in passivo”

PALERMO – L’attacco del deputato all’Ars Fabrizio Ferrandelli (Pd) sugli emolumenti è stato diretto: “In tempi di spending review si devono abbattere i costi della politica ma, nel contempo, si devono affrontare i costi delle partecipate. Non vorrei che si scoprisse che la governance di Gesap non sia stata altro che una ‘sgovernance’. I bilanci degli ultimi anni, infatti, sono sempre stati in passivo a fronte di lauti compensi destinati agli amministratori”.
Il presidente Gesap Fabio Giambrone ha replicato precisando che “va escluso da questa analisi il 2013, finalmente chiuso in pareggio” e ha inviato all’Ars un elenco dettagliato delle retribuzioni: si va dalla più alta, ancora il direttore generale Carmelo Scelta con 250 mila euro lordi annui, alla più bassa, il direttore commerciale Natale Chieppa con 130 mila. A confronto, quasi scompaiono i guadagni dello stesso Giambrone (33 mila euro annui) e dei consiglieri di amministrazione (29 mila).
“Da giorni – ha però tuonato Ferrandelli – cerco di rompere il ‘muro di gomma’ che circonda l’aeroporto Falcone-Borsellino e la sua gestione dai contorni poco chiari. Stipendi d’oro, consulenze stratosferiche per milioni di euro, appalti lumaca finanziati con fondi europei e tante altre situazioni poco limpide che emergono ora dopo ora. Tutto ciò mi ha spinto a sottoporre ai raggi X la governance di Gesap, chiedendo anche la rimozione dei vertici. Questo perché, a fronte del fatto che quasi tutti gli aeroporti italiani sono ormai gestiti per mano privata, la Gesap è praticamente pubblica e divisa fra la Provincia di Palermo, il Comune di Palermo, la Camera di Commercio, il Comune di Cinisi e altri azionisti minori”.
“Sul destino e sulla gestione dell’aeroporto – ha concluso – le istituzioni non possono rimanere in silenzio. Però è quello che sta accadendo e mi chiedo: con tutto quello che sta emergendo, i soci pubblici non hanno proprio nulla da dire? Perché questo silenzio? Un mistero”.

 

Scalo al centro di “giochi politici”, duro attacco contro la Regione

PALERMO – Il presidente Gesap, Fabio Giambrone, ha ammesso che “forse gli stipendi sono alti, ma allora dobbiamo fare un discorso sul sistema in generale, altrimenti si scade nella demagogia. Sono comunque tra i più bassi sia rispetto ad altri aeroporti, anche di minore portata, sia rispetto ai dirigenti di altri settori pubblici”.
La magistratura, però, pare voglia vederci chiaro anche su alcune consulenze d’oro: “Chi è a conoscenza di zone d’ombra porti le carte in Procura come abbiamo fatto noi”, ha sottolineato Giambrone, che sulla privatizzazione ha poi apertamente attaccato la Regione. “L’aeroporto – ha detto – è entrato in un gioco politico sbagliato. Non appartiene a nessuno, solo alla Sicilia. A luglio la Provincia si era presa l’impegno di ricapitalizzare, dopo l’estate si è tirata indietro bloccando di fatto l’operazione, a differenza di Comune e Camera di Commercio che hanno rispettato la parola data. In ballo non c’è solo il bando per l’advisor ma anche la licenza Enac”.
La privatizzazione coinvolgerà anche la Gh e le parti sociali sono in subbuglio: “L’ho già detto più volte ai sindacati – ha concluso Giambrone – e lo ribadisco: non c’è alcun rischio esuberi. In ogni caso sono sempre disponibile al confronto con i lavoratori”.

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