Muos, il 20 gennaio previsto il lancio del terzo satellite - QdS

Muos, il 20 gennaio previsto il lancio del terzo satellite

Roberto Quartarone

Muos, il 20 gennaio previsto il lancio del terzo satellite

martedì 06 Gennaio 2015

Si va verso il completamento della struttura della Marina Usa con 4 basi, una della quali a Niscemi. Non sono stati rispettati i tempi previsti per le operazioni nello spazio

NISCEMI (CL) – Si avvia al completamento il Mobile User Objective System, il grande progetto di telecomunicazioni satellitari della Marina militare statunitense. Il 19 dicembre scorso, la Lockheed Martin (azienda Usa che si occupa di difesa e aeronautica) ha annunciato che il 20 gennaio sarà lanciato il terzo dei cinque satelliti che completeranno la struttura del Muos, che ha una delle sue quattro basi terrestri in contrada Sughereta a Niscemi.
La notizia era nota da giorni, ma in Italia è stata ripresa solo dal giornalista Antonio Mazzeo, che ha rilanciato anche le parole di Iris Bombelyn, vice presidente della Lockheed Martin: “Il satellite sarà lanciato da Cape Canaveral, Florida, con la navicella spaziale United Launch Alliance Atlas V. Grazie al lancio del terzo satellite, sarà possibile accrescere la copertura della nostra rete di telecomunicazioni a tre-quarti circa del pianeta”.
Se ormai i lavori a terra sono quasi conclusi, con le parabole installate a Niscemi, Kojarena (Australia), Chesapeake (Virginia, Usa) e Wahiawa (Hawaii, Usa), quelli nello spazio sono ancora in alto mare. Il primo satellite è stato lanciato nel 2002, il secondo nel 2013, il quarto dovrebbe partire entro la fine dell’anno, ma le scadenze finora non sono state rispettate e non è detto che il sistema diventi completamente operativo nei termini previsti.
“Il Muos – ricorda Mazzeo – consentirà il collegamento della rete militare statunitense (centri di comando, controllo e logistici e gli oltre 18.000 terminali radio esistenti, tutti gli utenti mobili come droni, cacciabombardieri, unità navali, sommergibili, reparti operativi, missili Cruise, ecc.), accrescendo esponenzialmente la velocità e il numero delle informazioni e dei dati trasmessi nell’unità di tempo”.
L’attenzione della popolazione che vive nei pressi del Muos è stata concentrata proprio sull’importanza strategica negli scenari di guerra e sugli studi che parlano degli effetti delle onde elettromagnetiche sull’uomo. Tuttavia, il dibattito politico si è spento nel secondo semestre del 2014 e gli unici che continuano a parlarne sono gli attivisti vicini ai comitati No Muos locali.
Poco prima di Natale, se n’è discusso ad esempio a Chiaramonte Gulfi. “Noi chiediamo – ha spiegato Rino Strano, referente Wwf Sicilia per il Muos – che venga applicato il principio di precauzione elaborato durante la conferenza di Rio de Janeiro del 1992 dalle Nazioni Unite, denominata ‘Earth summer’: di una sola cosa bisogna essere certi, cioè che non faccia male. Se una cosa non è garantita non deve essere messa in funzione”.
Il principio di precauzione era stato adottato dal Tar di Palermo, respingendo a luglio 2013 le richieste di sospensiva del blocco dei lavori, presentate dal ministero della Difesa. Non si espresse poi la Corte di giustizia amministrativa, in quanto Crocetta revocò il blocco e permise alla Marina statunitense di proseguire nella costruzione.
 


Autorizzazioni a costruire, fermo l’iter giudiziario-amministrativo
 
PALERMO – È ferma la questione giudiziaria-amministrativa legata alle autorizzazioni per la costruzione del Muos a Niscemi. La vicenda dura da anni: tra ricorsi e contro ricorsi, annunci del governatore Crocetta di revocare i documenti e pressioni dal Governo centrale per far andare avanti il progetto, si è giunti il 25 novembre scorso a un’udienza del Tar di Palermo che in realtà non ha sbloccato alcunché.
Il Tribunale amministrativo di Palermo ha infatti riunito i quattro ricorsi (uno del Comune di Niscemi, uno da Legambiente e No Muos, due del ministero della Difesa) ma dopo l’udienza ha deciso di prendersi del tempo per pronunciarsi in merito. Inizialmente si era parlato di un mese, ma il termine è ampiamente scaduto.
Due ricorsi sono per la revoca delle autorizzazioni: quello dall’amministrazione comunale di Niscemi parla specificamente del documento, mentre quello di Legambiente e comitato No Muos invece chiede di annullare la “revoca della revoca” delle autorizzazioni firmata da Crocetta; da parte del dicastero retto dalla ministra Pinotti pendono invece i due ricorsi (in realtà datati) sulle revoche originarie disposte dalla Regione siciliana.

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