Conferenza di servizi nel ministero dell’Ambiente, anche per evitare un nuovo caso “Ilva”. Tempi brevi per diversi lavori la cui rendicontazione deve avvenire entro fine anno
AUGUSTA – Presso il ministero dell’Ambiente si è tenuta una conferenza dei servizi relativa all’avvio delle bonifiche del Sin (Sito d’interesse nazionale) di Priolo. Vi hanno preso parte i sindaci del triangolo industriale Priolo-Melilli-Augusta, i rappresentanti della Regione siciliana e dell’ex Provincia. Presenti anche i dirigenti delle aziende del petrolchimico.
Nel corso della conferenza sono state date disposizioni a tutte le parti interessate di rendere esecutivi i progetti di loro competenza e di portare delle modifiche ad alcuni progetti, eseguendo un’altra caratterizzazione del sito contaminato. Si è preso atto del completamento dell’iter dell’accordo di programma quadro “Progetto di risanamento delle aree contaminate finalizzato allo sviluppo sostenibile nel sito di interesse nazionale Priolo”. Il ministero dell’Ambiente, l’Agenzia per la coesione territoriale, il ministero dello Sviluppo economico e la Regione siciliana hanno siglato l’approvazione delle schede da parte del ministero dello Sviluppo economico e la verifica della conformità dei progetti da parte del ministero dell’Ambiente. Successivamente vi è stata una prima valutazione delle schede.
Per quanto riguarda la bonifica del campo sportivo ex Feudo di Priolo, gli interventi potranno essere ripresi dato che la cenere di pirite, classificata come rifiuto pericoloso, è stata declassata, di recente, a rifiuto non pericoloso. Tuttavia i tempi sono molto brevi poiché i lavori, finanziati con fondi strutturali, dovranno essere rendicontati entro la fine di quest’anno. Il primo cittadino di Priolo, Antonello Rizza, chiederà alla Regione una proroga affinché il finanziamento non vada perduto.
Tra i progetti presi in esame ed a cui è stata data priorità e che saranno valutati figurano la messa in sicurezza della cava San Giuseppe, conosciuta ai più come la “cava dei veleni”, delle saline di Priolo e della zona Pantanelli sita nel territorio di Siracusa. Ci si è occupati anche della rielaborazione del progetto relativo alla falda acquifera del sito Priolo.
L’accelerazione del ministero dell’Ambiente per le bonifiche del sito Priolo è motivato anche dal fatto che si vuole evitare un nuovo caso Ilva. “Sentieri” (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento), finanziato dal ministero della Salute, che aveva segnalato i problemi dell’Ilva a Taranto, ha messo anche in evidenza i grandi ritardi accumulati nel corso degli anni nel Sin di Priolo, a fronte di un elevato rischio sanitario. Lo studio “Sentieri” ritiene di grande importanza un approfondimento dello stato di inquinamento e dell’esposizione dell’area del triangolo industriale ritenendo inadeguate le indagini portate avanti fino ad oggi.
Sul rapporto “Sentieri” si riporta testualmente: “È del tutto evidente che le varie strutture commissariali per i rifiuti in Sicilia, succedutesi nel tempo, ed il ministero dell’Ambiente con la società pubblica Sogesid, non hanno svolto in maniera efficace il proprio compito, gestendo in maniera non adeguata gli incarichi e le risorse conferite loro”.