Rifiuti, Crocetta scarica la colpa ai Comuni - QdS

Rifiuti, Crocetta scarica la colpa ai Comuni

Raffaella Pessina

Rifiuti, Crocetta scarica la colpa ai Comuni

giovedì 29 Settembre 2016

Mozione su rimodulazione del Patto per la Sicilia: scranni vuoti all’Ars. Autonomia discariche: il Presidente risponde al ministro Galletti

PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana ha proseguito la discussione della mozione sulla rimodulazione del Patto per la Sicilia.
È intervenuto il leader della destra Nello Musumeci ha parlato davanti ai banchi praticamente vuoti, occupati per lo più da qualche deputato dell’opposizione e ha criticato il Governo dicendo che ha adottato ormai sempre un “Metodo comportamentale che è quello di esautorare il Parlamento regionale di un doveroso e legittimo confronto” ed ha portato ad esempio di aver saputo dalla stampa e non dal Governo il contenuto della bozza del piano di rimodulazione della rete ospedaliera in Sicilia.
“Il Parlamento arriva come ultima tappa in un percorso che invece, dopo l’approvazione in giunta di un provvedimento dovrebbe esservi un passaggio in Aula. “Avremmo potuto evitare polemiche e critiche e allontanare il sospetto che il Governo con  questo Patto per il Sud abbia voluto aprire la campagna elettorale per le regionali del 2017”. Ed ha proseguito dicendo: “Governo e Parlamento hanno perso un’occasione, quella di poter abbozzare una programmazione. Si continua a disquisire sulla quantità del denaro che arriverà in Sicilia e non ci si preoccupa della qualità dei progetti in cui questi soldi dovranno essere impiegati. La sconfitta è proprio qui”.
 
Intervenuti criticamente sul “Patto” anche Il Movimento Cinquestelle e Forza Italia. Michele Cimino di Sicilia Futura ha detto che invece questo provvedimento andava fatto prima e che si tratta di un “Patto” coraggioso e pericoloso allo stesso tempo perchè se i progetti non saranno immediatamente cantierabili i soldi potrebbero rimanere congelati senza portare alcun beneficio.
 
Intanto ieri, nel primo pomeriggio, Crocetta ha tenuto a Palazzo d’Orleans una conferenza stampa per presentare il piano rifiuti. “Le dichiarazioni del ministro – ha detto Crocetta – in larga misura, hanno confermato che i provvedimenti adottati dalla Regione hanno impedito l’emergenza rifiuti”.
 
Martedì scorso, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha riferito in Commissione Ambiente in Senato che nell’Isola “la capacità residua di trattamento in discarica dei rifiuti ha un’autonomia di 6 mesi” e che “la raccolta differenziata è ferma al 12,5 per cento”.
 
Presente all’incontro anche l’assessore all’Energia Vania Contrafatto. Il Presidente ha voluto sottolineare che la Sicilia non fa la differenziata, problematica segnalata anche dal ministro. “Una denuncia che potrebbe essere anche della Regione siciliana visto che è un compito che spetta ai Comuni. Un problema che si pone a carico della città metropolitane che, invece di fare chiacchiere, dovrebbero avviare un piano per la raccolta differenziata”.
 
Crocetta ha ribadito che il piano rifiuti della Sicilia “è perfettamente rispettoso delle indicazioni europee e delle norme nazionali”. Ha poi ribadito che l’utilizzo di impianti per l’incenerimento dei rifiuti non è escluso, ma la via prioritaria rimane quella della valorizzazione dei rifiuti. “Stiamo facendo attività tipiche delle amministrazioni locali per implementare un modello. La differenziata è il tema, il resto sono rattoppi – ha proseguito Crocetta – Con la semplice raccolta differenziata l’impiantistica sarebbe sufficiente per diversi anni. E invece ci troviamo davanti a una denuncia del ministro che drammatizza un problema”.
“E che nessuno dei critici del Governo si azzardi a dire che il nostro piano è uguale a quello degli inceneritori di Cuffaro – ha aggiunto – ci vuole un pregiudizio ideologico spaventoso per affermarlo”. Crocetta ha chiarito che tra le ipotesi al vaglio, si pensa a piccoli impianti diffusi sul territorio: due più grandi per Palermo e Catania da 200 tonnellate, e 5-6 da massimo 60 tonnellate per i piccoli consorzi nell’Isola. “Ma le soluzioni sono molteplici – ha aggiunto – e nessuno dica che vogliamo i termovalorizzatori”.

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