Rischi naturali: coinvolti 50 mila siti solo tra Palermo, Catania e Messina - QdS

Rischi naturali: coinvolti 50 mila siti solo tra Palermo, Catania e Messina

Rosario Battiato

Rischi naturali: coinvolti 50 mila siti solo tra Palermo, Catania e Messina

venerdì 04 Agosto 2017

L’Istat ha rilasciato la mappa interattiva con i dettagli per ogni comune italiano. Online dati e cartine. Nel palermitano oltre 16 mila persone esposte ad elevata pericolosità di frana

PALERMO – Uno strumento in più per conoscere il territorio. Da ieri gli utenti siciliani potranno monitorare la presenza del rischio naturale nel proprio comune, viaggiando tra numerosi indicatori statistici e potendosi orientare sulla mappa interattiva. Il servizio, rilasciato dall’Istat (istat.it/it/mappa-rischi/indicatori), è stato utile per analizzare le tre città metropolitane: numeri record a Palermo e provincia con quasi 30 mila unità nelle due fasce più elevate di rischio da frana e nella più elevata per quello idraulico. Altre 13 mila a Messina e provincia e poco meno di 8 mila nell’area etnea. Complessivamente, soltanto nelle tre aree considerate, ci sono circa 50 mila unità nel mirino del rischio idrogeologico.
Il sito web dedicato ai rischi naturali in Italia presenta variabili e indicatori di qualità con dettaglio comunale sui rischi di esposizione a terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e alluvioni. I dati utilizzati provengono da varie fonti istituzionali, tra cui l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Per ogni comune si trovano due sezioni distinte.
Gli “indicatori” offrono oltre 140 variabili a livello comunale e riguardano estensione e caratteristiche territoriali, ma anche tutti i valori legati al rischio naturale assieme allo stato di salute degli edifici a uso residenziale e delle abitazioni (ad esempio, tipo di materiale utilizzato per la costruzione, numero dei piani fuori terra, epoca di costruzione dei fabbricati e distribuzione delle abitazioni per tipologia di occupanti). La parte “cartografica” permette di produrre mappe interattive delle variabili su oltre 20 principali tematiche informative.
Una marea di dati che ci ha permesso di fare il quadro dettagliato del rischio naturale, considerando soltanto frana e alluvioni, di alcune delle principali città isolane. Nella provincia di Catania, ad esempio, ci sono 1.300 persone esposte a pericolosità di frana “molto elevata” e 5.610 “elevata”, mentre a livello del comune capoluogo questo dato, relativo alle due principali fasce di rischio, si riduce a 213 unità. Altre 500 persone, soltanto nel comune etneo, rientrano nella fascia “elevata” del rischio da alluvioni, un dato che raddoppia se consideriamo l’intera provincia. È presente anche il rischio vulcanico che riguarda “zone etnee di medio versante, pedemontane e urbane”.
Nel comune capoluogo la pericolosità da frana coinvolge circa 5.400 persone soltanto nell’area comunale, considerando la fascia “elevata” e “molto elevata”, mentre a livello provincia il dato supera le 16 mila unità. Più di 8 mila sono invece i palermitani che rientrano nel rischio da alluvione, 12.292 se allarghiamo l’indagine all’intera provincia.
Anche Messina e provincia rientrano tra le aree più coinvolte dal rischio frane e alluvioni. Del resto, sono anche i fatti di cronaca degli anni recenti a ricordarlo: l’alluvione del 2009, che ha riguardato Scaletta Zanclea, Giampilieri e altri comuni peloritani, provocò 37 morti. Proprio alla fine di luglio la Corte d’appello di Messina, riformando la sentenza di primo grado, ha assolto “perché il fatto non sussiste” l’ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e l’ex sindaco di Scaletta Zanclea Mario Briguglio, che erano stati condannati in primo grado a 6 anni nell’ambito dell’inchiesta sull’alluvione. Nel 2011 altri 3 morti in seguito all’alluvione che ha riguardato Barcellona Pozzo di Goto, Merì e Saponata. Date queste premesse, si comprende la pericolosità del rischio naturale che, a Messina e provincia, coinvolge circa 8.500 persone nelle due aree più elevate di rischio da frana, e altre 5 mila, nella fascia più elevata di pericolosità idraulica. È il dato più elevato se rapportato alla popolazione residente.

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