Montante: "Sono innocente, contro di me lobby mafiose e massoniche" - QdS

Montante: “Sono innocente, contro di me lobby mafiose e massoniche”

redazione

Montante: “Sono innocente, contro di me lobby mafiose e massoniche”

martedì 22 Maggio 2018

Lo ha detto al Gip nisseno spiegando di non avere stanze segrete e affermando che "Venturi e Cicero mi accusano per vendetta". Poi parla dei politici: il sindaco Orlando e il leader siciliano dei grillini, Cancelleri, che annuncia querele. Intanto si autosospende il presidente di Sicindustria, Catanzaro, indagato nell'inchiesta

Con investigatori, vertici dei servizi, politici e imprenditori ha avuto "soltanto rapporti istituzionali" legati "all’impegno antimafia e al percorso di legalità" avviato da Confindustria.
 
Se "poi qualcuno ha fatto delle cose che io non so, la responsabilità è sua…".
 
Antonello Montante, ex leader di Confindustria Sicilia, ai domiciliari per associazione per delinquere e corruzione, davanti al Gip di Caltanissetta ha negato di aver creato una rete di spie per raccogliere informazioni a scopo personale. La stanza dove sono stati trovati i dossier, la chiama "la stanza della legalità", ed era, spiega, "sempre aperta".
 
Ha vantato la svolta legalitaria di Confindustria e la collaborazione avviata dagli imprenditori con la magistratura, "portando più di cento persone a denunciare e fare arrestare" e le accuse dei suoi più stretti collaboratori di un tempo, l’ex assessore regionale Marco Venturi e Alfonso Cicero, le derubrica a rappresaglie personali: "mi denunciano perché non ho fatto fare il presidente regionale a Venturi e così Cicero non ha fatto il direttore di Confindustria Sicilia".
 
Parla poi, Montante, soltanto di due politici, estranei all’inchiesta, e il Gip glielo contesta: il sindaco "Leoluca Orlando" al quale, sostiene "avrebbe dato una volta soldi per finanziarlo", e il leader del M5s alla Regione, Giancarlo Cancelleri.
 
Cancelleri, fa mettere a verbale Montante, gli "chiese un sostegno per un imprenditore che stava per fallire, ma per il quale non è stato possibile intervenire ipotizzando una vessazione della banca".
 
"Dice il falso e lo querelerò per diffamazione" replica il leader pentastellato, senza però negare l’incontro con l’imprenditore, suo ex datore di lavoro, e Montante.
 
"L’incontro con la Camera di Commercio – ha spiegato Cancelleri  – era di dominio pubblico visto che interessai l’allora assessore regionale Vancheri che doveva essere presente all’incontro e il Presidente della III Commissione, Marziano. Chiedemmo a Montante se potesse intervenire, magari con una nota ufficiale all’Abi, per illustrare l’accaduto e chiedere, come Camera di Commercio, di sbloccare la situazione, ma lui ci ha parlato di un fondo della Camera di commercio che si poteva utilizzare per agire in Tribunale ipotizzando una vessazione della banca. Una iniziativa alla quale non ho creduto".
 
Nell’interrogatorio Montante ha spiegato: "Quando sono finiti i favoreggiamenti e le indagini si concludevano con le condanne io ero il numero uno quando mi chiamava il Procuratore Generale".
 
Sulla posizione di due magistrati nisseni la Procura di Catania ha già archiviato da tempo un’inchiesta, ma trasmesso gli atti al Csm. E fornisce una sua spiegazione sul perché dell’inchiesta: Montante si dice "convinto", che "chi ha innescato questo meccanismo" (perché "non è stata la Procura o la squadra mobile, anche se ce l’hanno con me") non siano "persone della mafia" contro le quali sostiene di lottare da una vita. O meglio: non soltanto Cosa Nostra, ma "qualche lobby molto più forte". E cioè "un’organizzazione di mafia e massoneria".
 
Intanto il presidente di Sicindustria, Giuseppe Catanzaro, indagato nell’ambito dell’inchiesta che ruota attorno al suo predecessore Antonello Montante, si è autosospeso dalla carica.
 
"Il mio obiettivo è adesso quello di fornire agli inquirenti ogni elemento utile per agevolare la ricostruzione della verità storica e assicurare, al contempo, serenità alle oltre 1.500 imprese e agli oltre 80 mila dipendenti che Confindustria rappresenta in Sicilia".
 
La scorsa settimana, per le stesse motivazioni, il vicepresidente di Sicindustria, Rosario Amarù, si era autosospeso da tutte le cariche ricoperte all’interno dell’Associazione.

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