Nella parte antica di Ragusa Ibla, si svolgono manifestazioni per l’intera Settimana Santa. A partire dallo spostamento delle statue dalle chiese dove sono conservate alla chiesa madre di S. Giorgio ad opera di varie confraternite.
A Vittoria i festeggiamenti iniziano il Giovedì Santo con la processione del “Cristo alla colonna” (rito che si svolge anche a Ispica), il Venerdì si prosegue con la rappresentazione della “Scesa della croce”. A Chiaramonte Gulfi i confratelli di San Vito indossano un saio bianco e un mantello blu e portano il simulacro della Croce di Cristo in processione.
“La diavolata” è la tipica rappresentazione medievale che s’inscena la domenica di Pasqua ad Adrano (Ct). Qui cinque diavoli vestiti di rosso escono da una botola accompagnati da Lucifero, la Morte e da un Angelo.
A Palagonia invece, i riti pasquali iniziano il Martedì con i festeggiamenti a S. Febronia, la martire che visse in un monastero ai confini della Siria.
Durante la Settimana Santa, le cucine si arricchiscono di sapori e tradizioni. Tipica del periodo è “u sciuscieddu”, la minestra messinese dalle origini francesi, a base di carne e ricotta.
A San Fratello si ha un esempio particolare dell’unione del sacro con il profano: il dolore per la perdita di Cristo e la fastosità tipica del carnevale. I “giudei” con giubbe rosse e gialle, percorrono le vie della città con squilli di trombe e campanacci allo scopo di distogliere l’attenzione dalla morte di Cristo.
Suggestiva la processione che si svolge a Pietraperzia (En), sin dalle prime ore del Venerdì Santo in cui i fedeli cantano la passione di Cristo. Sarà portato in processione con in testa il fercolo, mosso da almeno 500 fedeli.