Foti: “Casi nel Parco dell’Etna, lanciato fin troppo allarmismo” - QdS

Foti: “Casi nel Parco dell’Etna, lanciato fin troppo allarmismo”

Giuseppe Bellia

Foti: “Casi nel Parco dell’Etna, lanciato fin troppo allarmismo”

giovedì 21 Maggio 2009

Intervista al commissario straordinario dell’Ente dopo le notizie delle scorse settimane. Stoccata agli ambientalisti: “Raccolgano maggiori informazioni”

NICOLOSI (CT) – Ettore Foti, commissario straordinario dell’Ente di Nicolosi, sottolinea la sinergia con il Corpo forestale nel controllo del territorio, ma si oppone all’allarmismo informativo avvallato da immagini, invitando ad una maggiore prudenza gli organi d’informazione nell’uso del materiale fotografico.
Qual è la posizione dell’Ente Parco, in riferimento ai fatti del “taglio a raso” del castagneto di Passo Cannella in zona Pedara?
“Siamo in stretto raccordo con il Corpo forestale, perché l’organo con cui noi interloquiamo meglio per quanto riguarda gli accertamenti delle violazioni in materia ambientale. Nel caso specifico, qualche anno fa, abbiamo rilasciato un’autorizzazione ad effettuare un tipo di taglio in quel sito, con delle prescrizioni. In intesa con il Corpo forestale, siamo convenuti sul fatto che se ci fossero state eventuali violazioni, queste sarebbero state sanzionate dall’organo di polizia giudiziaria, poi saremmo intervenuti noi dell’Ente Parco con una sanzione ulteriore”.

Si può parlare d’allarmismoin riferimento agli scatti fotografici comparsi sulla stampa ?
“Rispetto a quanto apparso sui giornali, c’è stata un’eccessiva enfatizzazione dell’evento. Bisogna agire con la massima prudenza. Quando si raccolgono certe informazioni fotografiche sui luoghi, bisogna accertare se quel tipo d’attività era compatibile con le norme esistenti, se erano autorizzate o meno. Alla luce di quello che sta emergendo, una maggiore prudenza sarebbe stata opportuna. La foto-notizia, non fornisce del tutto le informazioni rispetto ad un fatto di cronaca”.

Questo è il caso di Passo Cannella?
“Un’immagine data in un certo modo, può enfatizzare o meno un determinato evento. Si può indurre in errore chi legge, sull’effettivo stato dei fatti”.

La zona Tardaria del parco, è stata più volte al centro delle cronache ambientali, per l’accertamento d’illeciti ambientali. Non crede che quella zona dovrebbe essere sottoposta a maggiori controlli?
“Quella zona, insieme ad altre parti del parco, dovrebbero essere maggiormente monitorate e controllate. Noi, Ente parco, non avendo le guardie parco, possiamo fare ben poco i n termini di controllo sanzionatorio. Lo stesso Corpo forestale ha un personale esiguo. Purtroppo, quelle zone sono anche interessate dal fenomeno delle microdiscariche. Rispetto a questo fenomeno, abbiamo già coinvolto le associazioni di volontariato, a supporto del controllo del territorio”.

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