Sostegno a Lombardo veleni tra l’Udc e il Pd - QdS

Sostegno a Lombardo veleni tra l’Udc e il Pd

Raffaella Pessina

Sostegno a Lombardo veleni tra l’Udc e il Pd

martedì 01 Giugno 2010

Ars ferma per le elezioni amministrative: lavorano solo le Commissioni. Regolamenti Ue sulla pesca, Musotto: “Si rispetti lo Statuto”

PALERMO – Ancora una settimana di stop all’Assemblea regionale siciliana, almeno per quanto riguarda i lavori d’Aula. La sospensione era stata decisa dal presidente dell’Ars, Francesco Cascio, per consentire il corretto svolgimento delle elezioni in Sicilia nei 41 Comuni. Non si ferma comunque totalmente l’attività legislativa poiché questa settimana saranno al lavoro le Commissioni. Oggi si riunisce infatti la commissione Bilancio per affrontare la problematica della stabilizzazione dei precari negli Enti locali siciliani. Su questo argomento cominciano a svilupparsi polemiche fra i partiti: mentre Salvino Caputo (Pdl)  e presidente della commissione Attività Produttive critica le posizioni del Governo, Totò Lentini (Mpa) e vicepresidente della commissione Lavoro risponde dicendo che “la questione del precariato andrebbe affrontata con la cooperazione attiva di tutte le parti politiche, senza cedere a tentazioni propagandistiche, avendo coscienza che ad aver determinato una così grande e complessa problematica sono state delle scelte politiche sbagliate del passato”.
Battibecchi anche tra Udc e Partito democratico: il segretario regionale del partito di centro, Saverio Romano, ribadisce la posizione del proprio partito, che è quella di “contrastare il Lombardo ter, che ha solo mirato all’occupazione del potere, disinteressandosi di tutte quelle emergenze che ora bussano legittimamente alla porta sua porta e a quella dei suoi complici politici, tra cui Antonello Cracolici in primis”. Secca la risposta di Cracolici (Pd): “È paradossale sentir dire certe cose da chi per anni ha usato la Regione come un bancomat di favori, clientele, affari e privilegi”. La controreplica non si è fatta attendere e Romano ha dichiarato: “Cracolici ha una occasione per dimostrare di essere uomo di parola e di legalità: si rechi immediatamente presso la Procura della Repubblica di Palermo, per denunciare tutti i fatti di cui è a conoscenza e dei quali mi accusa”.
Al di fuori dalle polemicihe, il quadro politico siciliano permane confuso. Lo dimostrano le elezioni amministrative di questi giorni, in occasione delle quali centrodestra e centrosinistra si scompongono e ricompongono nei diversi centri in cui si vota, secondo schemi imprevedibili e in taluni casi contraddittori con gli equilibri della Regione. Ma il Pdl-Sicilia di Gianfranco Miccichè tuttavia ha evitato rotture con il Pdl “lealista”, mentre le divisioni maggiori le ha subite il Pd, che sostiene la giunta di Lombardo dall’esterno e ha contribuito ad approvare la recente legge finanziaria regionale. Contrapposti fra loro Beppe Lumia, sostenitore convinto del Governo attuale, che ha dovuto lottare con Mirello Crisafulli, che vorrebbe allearsi con l’Udc e vede in Lombardo un pericoloso avversario. Enna, è stato forse il solo Comune della Sicilia in cui il movimento del governatore si è alleato con il Pdl “lealista”.
Tornando ai lavori parlamentari, il Presidente della commissione Ue, Francesco Musotto, ha convocato un’audizione straordinaria per chiedere all’Ue il rispetto dello Statuto siciliano: “L’entrata in vigore integrale del regolamento Ce 1967/2006 sulla pesca nel Mediterraneo, con le sue restrittive misure – ha dichairato Musotto – contrasta fortemente con il nostro sistema produttivo e rischia di acuire ulteriormente la crisi del settore in Sicilia. E questo – prosegue – nonostante l’articolo 14 del nostro Statuto riconosca alla Regione competenza esclusiva in materia di pesca”. Oltre a sollecitare al Ministro una proroga dell’entrata in vigore delle nuove norme, Musotto chiede una deroga al divieto di strascico entro le 6 miglia. Infine Salvino Caputo (Pdl) ha presentato una interrogazione parlamentare per chiedere l’immediata revoca del commissario dell’Ente Fiera del Meditterraneo di Palermo. “Il Governo della Regione  – ha detto Caputo – non prende alcuna decisione sull’Ente, ma anzi affida ad esterni l’organizzazione della fiera campionaria, mentre 35 dipendenti dell’Ente Fiera del Mediterraneo stanno con le braccia incrociate e sono pagati per non lavorare”.

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