All’Ars tutte le strategie per non legiferare - QdS

All’Ars tutte le strategie per non legiferare

Raffaella Pessina

All’Ars tutte le strategie per non legiferare

venerdì 04 Marzo 2011

La riforma elettorale nuovo banco di prova per l’Aula parlamentare. L’assessore Chinnici ha chiesto il rinvio del Ddl trasparenza

PALERMO – Il governo Lombardo ha ottenuto in Aula quello che voleva e cioè passare direttamente alla trattazione del documento di riforma della legge elettorale. I giochi si sono delineati martedì scorso a Sala D’Ercole: all’ordine del giorno c’era la discussione degli articoli del disegno di legge sulla trasparenza amministrativa. L’opposizione è intervenuta con diversi suoi esponenti e alla fine di un dibattito acceso l’assessore Caterina Chinnici, presente in Aula si è alzata, ed ha chiesto il rinvio della trattazione del ddl per effettuare un lavoro coordinato in commissione di merito sugli emendamenti presentati, in modo di arrivare in Aula con un testo condiviso.
La proposta è stata approvata dall’Aula ed il presidente dell’Ars Francesco Cascio ha disposto lo scorrimento dell’ordine del giorno giungendo quindi alla discussione della legge elettorale. Inutile dire i momenti di tensione che si sono verificati per la piega che hanno preso i lavori. Comunque sia, l’opposizione anche in questo caso ha presentato circa 3000 emendamenti alla legge elettorale ed il dibattito potrebbe prolungarsi anche la prossima settimana. L’unica incognita è l’intervento del presidente Cascio, che potrebbe riservarsi la facoltà di dichiarare ammissibili solo gli emendamenti che ritiene opportuni per non bloccare l’attività legislativa dell’Ars.
Niente di fatto intanto al gruppo Pd all’Ars, dove si era paventata la possibilità di una scissione all’interno del gruppo più numeroso presente sugli scranni di Palazzo dei Normanni. Il segretario regionale del partito e deputato Giuseppe Lupo ha dichiarato alla fine della seconda riunione tenutasi mercoledì scorso che viene esclusa qualsiasi ipotesi di scissione, ma in realtà un accordo definitivo tra le diverse anime del partito non si è ancora trovato.
Il nodo da sciogliere riguarda sorpattutto questo nuovo partito che Lombardo sta formando e quali partiti vi entreranno a far parte. Impossibile l’alleanza con il Fli, il Pd si prepara a chiedere le proprie condizioni al governatore della Sicilia per rimanere in maggioranza. La dirigenza del Partito è per una linea più tollerante, la fronda scissionista invece chiede delle condizioni di maggiore garanzia per un partito che, comunque vuole mantenere la propria identità di sinistra. Proseguono in commissione Bilancio le audizioni per esaminare le condizioni economiche ed amministrative delle società partecipate, in vista della legge governativa di riforma del settore. Questa settimana sono stati ascoltati il presidente ed il direttore Generale della Serit Sicilia Spa, in merito allo stato di attuazione del passaggio “a regime” della riforma del servizio di riscossione dei tributi in Sicilia.
 
Sono emerse alcune criticità conseguenti all’acquisizione da parte della Serit di Riscossione Sicilia Spa, secondo quanto previsto dal piano di riordino.  Prima fra tutte, l’assunzione a tempo indeterminato di 256 unità, con un costo aggiuntivo di 300 milioni  di euro. Si tratta di un fattore che non può, né deve essere sottovalutato, dal momento che il rischio di un definitivo tracollo per la nuova società è molto elevato.  Entrambe le società nel 2009, presentano una situazione di deficit: Riscossione Sicilia Spa 1,3 mln di euro, mentre la Serit Sicilia ha superato i 10 mln di euro. Ascoltato anche i vertici dei Mercati Agro Alimentari Sicilia Scpa (Maas) e si è fatta chiarezza sulla gestione societaria e sulle potenzialità che da essa potrebbero scaturire, una volta avviata l’attività”.

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