Il Pd sempre più diviso, il Pdl pende da Alfano - QdS

Il Pd sempre più diviso, il Pdl pende da Alfano

Raffaella Pessina

Il Pd sempre più diviso, il Pdl pende da Alfano

mercoledì 06 Luglio 2011

Dichiarazione di guerra di Faraone verso la dirigenza del suo partito. Cascio o Miccichè da candidare alla presidenza della Regione

PALERMO – Lo scontro politico che si consuma in Sicilia questa settimana  è tutto di sinistra. Questa volta le lacerazioni sono in casa Pd, e la miccia è costituita dalle prossime elezioni per il  sindaco del capoluogo.
“Il Pd in Sicilia ha smarrito la dritta via – dichiara Davide Faraone, deputato regionale e contemporaneamente consigliere comunale al comune di Palermo – Si sta separando consensualmente con l’Idv per evitare le primarie a Palermo e il segretario regionale del Pd consulta indiscriminatamente, in un disegno confuso e surreale, da Sel a Fli per un’improbabile grande ammucchiata, trattando il partito di Vendola alla stregua di quello di Fini, o l’Idv di Di Pietro come l’Udc di Galioto e cercando con un book fotografico il candidato di spessore dell’ultim’ora. Tutto ciò sta avvenendo senza che si alzi, nel mio partito, nell’Idv e nel popolo delle primarie, un moto di indignazione”. E trova lo spazio per ribadire la sua candidatura: “Se Orlando e Lupo hanno in mente di rompere il centrosinistra e così evitare le primarie, riconsegnando Palermo a un centrodestra che in 10 anni l’ha massacrata, sarò costretto a candidarmi a sindaco a primo turno”. Immediata la replica di Pippo Russo dell’Italia dei valori: “Vorrei invitare lo stesso Faraone a lavorare affinchè il suo partito, sia a livello regionale che provinciale, recuperi la coerenza dei comportamenti interrompendo ogni rapporto con Lombardo, contribuendo a ricostruire la naturale coalizione del centrosinistra aperta alla società civile e ai cittadini. E se questo non fosse possibile a fare le scelte di rottura conseguenti”. Insomma il Pd è diviso in modo insanabile. L’atto di Faraone è una dichiarazione di guerra nei confronti del gruppo dirigente del partito.
Nel partito di Berlusconi, tutti adesso si aspettano dei segnali dal nuovo segretario di partito, Angelino Alfano, che dovrà dirimere la questione di chi dovrà essere il prossimo candidato del Pdl alla presidenza della Regione Siciliana. Dovrà decidere se sarà l’attuale presidente dell’Ars Francesco Cascio, o il leader di Forza del Sud, Gianfranco Miccichè, che già da tempo ha manifestato l’intenzione di proporsi come governatore della Sicilia.
Intanto sono ricominciati i lavori a Palazzo dei Normanni, con la discussione dei disegni di legge sulla disciplina in materia di autorizzazioni all’insediamento dell’esercizio cinematografico ( 621/A ) e la costituzione dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap).
Martedì mattina inoltre audizione in  Commissione bilancio di Salvatore Taormina, dirigente generale Dipartimento finanze e credito, in merito al disegno di legge relativo a “Interventi per gli investimenti e la crescita”. In questo documento sono contenuti diversi provvedimenti fra i quali la costituzione del fondo per gli investimenti pari a 150 milioni di euro e al correlata convenzione tra l’assessorato all’economia e la Bei, che consentirebbe l’apertura di una linea di credito, pari a 200 milioni di euro, da destinare al finanziamento di programmi multisettoriali e multiannuali di incentivi alle imprese; le misure che attivano un regime di attrazione fiscale regionale, con sgravi pari al 50% per imprese che trasferiscono la sede legale in Sicilia; le misure che favoriscono la patrimonializzazione dei confidi, il rilancio dell’area industriale di Termini Imprese, la valorizzazione dei beni culturali, dei beni forestali e del patrimonio costiero, l’imprenditoria giovanile, norme per lo sviluppo turistico della Sicilia ed infine per favorire l’imprenditoria giovanile e femminile. La commissione stessa continuerà con le audizioni nei prossimi giorni.

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