9 Maggio 2022 “La guerra è finita” - QdS

9 Maggio 2022 “La guerra è finita”

Carlo Alberto Tregua

9 Maggio 2022 “La guerra è finita”

giovedì 31 Marzo 2022

Polo economico Ue-Russia

Ricordate Corrado (Mantoni)? Il 25 aprile 1945 annunciò: “La guerra è finita. Ripeto: la guerra è finita”. Un annuncio liberatorio che tolse tutte le popolazioni del mondo dall’angoscia delle armi dopo le due grandi tragedie di Hiroshima e Nagasaki.

L’esclamazione nitida e scanzonata della voce di quell’annunciatore – che poi è diventato un celebre presentatore e attore – è di auspicio perché comincia a circolare con sempre maggiore insistenza la data del 9 maggio 2022, che richiama lo stesso giorno del 1945 in cui la Russia sconfisse la Germania.
In questa vicenda, la Russia non sarà dichiarata vincitrice e neanche l’Ucraina, perché l’auspicata pace non deve avere né una Nazione vinta né una Nazione sconfitta, ma si deve chiudere onorevolmente per le due parti con la dichiarazione di neutralità e, auspicabilmente, con la garanzia controfirmata di Usa e Cina.
La neutralità soddisferebbe tutte le parti, salvo il presidente Zelensky e meno che mai il suo regista occulto, cioè il suo burattinaio che l’ha teleguidato in questa disastrosa vicenda, che ha distrutto una parte dell’Ucraina.

Chi ha avuto la dabbenaggine di creare i motivi per l’attacco armato della Russia, non ha subito alcuna conseguenza perché ha adottato il vecchio principio: “Armiamoci e partite”. Chi ha subito gravissime conseguenze è stato il popolo ucraino, non solo sul piano umano, ma anche su quello materiale, perché molti quartieri di alcune città sono stati distrutti e ovviamente tutta l’economia di quel Paese è andata a farfalle.

Poi c’è da sottolineare la clamorosa esclamazione del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha definito Putin “un criminale di guerra”. Questo linguaggio triviale non è mai stato usato, neanche nel corso della seconda guerra mondiale, ove ricordiamo l’attacco a tradimento del Giappone agli Stati Uniti, a Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941.
Un linguaggio di tal genere non dovrebbe mai essere usato da chi ha la responsabilità di 320 milioni di persone e di una Nazione che della lealtà e del rispetto ha fatto sempre le sue bandiere. Ma, si sa, da una pietra non può crescere il frumento.

Se, come si auspica, il 9 maggio 2022 la guerra sarà dichiarata finita, si porrà il problema della ricostruzione della parte distrutta dell’Ucraina, che quasi certamente farà ritornare in patria i milioni di cittadini – formati da donne, bambini e anziani – i quali non vedranno l’ora di ricongiungersi ai loro cari per ricominciare una vita normale, antecedente allo sciagurato inizio di questa invasione, che – ripetiamo – poteva essere evitata sol che si fosse adottato il buonsenso comune.

Saranno necessari massicci finanziamenti, che Stati Uniti e Unione europea dovranno disporre per aiutare l’economia ucraina, che è già in ginocchio, ma, supponiamo, abbia tanta voglia di rialzarsi.
Un modo, questo, di accelerare il giro della ruota economica dell’Europa, fortemente compresso e ridotto, tanto che le buone previsioni di crescita del Pil, oltre la soglia del quattro/cinque per cento, sono state fortemente ridimensionate dalle società di rating, che ora hanno abbassato tale soglia intorno al due/tre per cento.

Si dice che “Historia magistra vitae”. La verità è che la storia non insegna nulla perché poi l’umanità ripete nei secoli gli stessi errori. Ma riteniamo che l’errore della vicenda che narriamo non si ripeterà, anzi che da esso si trarrà forte spunto per tentare di ritornare alla crescita, che si è depressa in conseguenza della guerra.

In questo quadro, sarebbe importante che l’Unione europea aumentasse fortemente le relazioni economiche con la Russia, perché se si formasse un polo – mettendo insieme le capacità e le innovazioni degli europei con gli immensi giacimenti di materie prime della Russia – probabilmente questa unione potrebbe competere da pari a pari sia con gli Stati Uniti che con la Cina, formando un forte terzo polo, che in atto non esiste.

Certo, per mettere in campo un progetto siffatto, ci vuole molto buonsenso e la capacità di prevedere il futuro, quando Cina e Stati Uniti domineranno il mondo, evitando che essi schiaccino l’Unione europea e la Russia, facendole diventare succubi.

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