In 25mila a Palermo per chiedere sviluppo - QdS

In 25mila a Palermo per chiedere sviluppo

Stiben Mesa Paniagua

In 25mila a Palermo per chiedere sviluppo

venerdì 02 Marzo 2012

Grande adesione di persone alla manifestazione organizzata dai sindacati e dalle associazioni di categoria. D’Alia, (Udc): “La marcia per il lavoro è già significativa del fallimento di questa politica nell’Isola”

PALERMO – “La Sicilia stanca della crisi e chiede sviluppo”. Lo si può dire chiaro e forte alla luce delle venticinquemila persone che si sono incontrate per le strade di Palermo per protestare pacificamente ma con determinazione contro la “non azione” della politica dinnanzi alla crisi economica che sta attanagliando l’Isola. Un successo di persone, superiore alle attese, che decreta una netta sconfitta della politica. Una debacle delle istituzioni incapaci di prendere le redini della situazione.
E alla manifestazione di protesta organizzata congiuntamente da imprenditori, artigiani, commercianti, lavoratori e sindacati la politica non era gradita, nei giorni scorsi lo aveva detto chiaramente Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia.
Tutti insieme per chiedere alle istituzioni interventi contro la più dura crisi economica dal secondo dopo guerra ad ora; con la disoccupazione che sta toccando tassi record, una moria d’imprese in atto e le famiglie che faticano sempre di più ad arrivare a fine mese.
E che sia una sconfitta della politica viene ammesso anche da chi politico lo è. Per Giampiero D’Alia, coordinatore regionale dell’Udc, infatti: “La marcia per il lavoro di oggi (ieri, ndr) è già significativa del fallimento di questa politica nell’Isola, tutti compresi da chi amministra a chi lo ha fatto nel passato, e dell’incapacità di adottare misure per la ripresa, la crescita e lo sviluppo della Sicilia. È tempo d’agire, – continua D’Alia – di guardare in faccia seriamente i problemi prima che il pericolo di tensioni sociali si concretizzi realmente”.
L’allarme lanciato dai partecipanti alla manifestazione sembra essere stato recepito dal palazzo; il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, a questo proposito, ha dichiarato: “Il segnale imponente e chiaro che viene da sindacati e imprese che, mentre altrove si dividono, qui sfilano insieme in ben 25 mila, è un dato che non può essere ignorato dalle istituzioni dell’Isola, perché ciò vuol dire che gli effetti della crisi hanno raggiunto livelli insostenibili. L’Assemblea Regionale Siciliana – ha aggiunto polemicamente – ha fatto fin qui la propria parte ma non possiamo far finta di non vedere che alla nostra sollecitudine non è seguita un’altrettanta prontezza dell’Esecutivo. È innegabile, infatti che una legislatura in cui Governo e Parlamento si sono mossi a due velocità non è certo stata di aiuto e ora serve recuperare il tempo perso e ascoltare le istanze del mondo produttivo, perché la misura è colma”.
Colpa dell’Esecutivo, dunque, secondo Cascio e d’altro canto, invece, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo sul corteo ha dichiarato poche parole, dicendosi disponibile al confronto. “Noi – ha detto – siamo pronti a rispondere a tutti i rilievi e ad accogliere tutte le proposte. Lo possiamo fare in occasione dell’incontro che potrà avvenire oggi pomeriggio come la settimana prossima, pronti a render conto di ognuna delle nostre azioni e ognuna delle nostre scelte”.
Al di là delle prese di posizione da parte delle istituzioni quello che conterà effettivamente saranno i fatti, le azioni. “La politica adesso scelga se tutelare i vecchi interessi o essere compagna di viaggio della Sicilia produttiva”. Così il leader di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello. Poi sui fondi Ue ha aggiunto: “Il governo nazionale ha preso in mano la questione, abbiamo piena fiducia nel ministro Barca, speriamo che entro l’anno prossimo questi fondi vengano spesi bene. Non siamo contro nessuno, abbiamo scritto in dieci punti le cose concrete che pensiamo si possano realizzare in tempi brevissimi”.
Soddisfazione dalle cooperative. “Oggi è una giornata storica per la Sicilia – ha detto il presidente di Legacoop Sicilia, Elio Sanfilippo –  perché per la prima volta il mondo del lavoro e dell’impresa si uniscono non per un interesse corporativo spicciolo ma per un interesse generale che riguarda tutti i siciliani: il futuro dei giovani e di questa terra”. Così anche il settore agricolo, per bocca del presidente della Cia, Carmelo Gurrieri: “Il mondo delle imprese, del sindacato, della società civile è sceso in piazza per reclamare un’attenzione nuova e più incisiva nei confronti dell’economia siciliana con una manifestazione imponente alla quale anche la Cia agricoltori ha partecipato in modo massiccio, condividendone pienamente le motivazioni di fondo”.
 
Gli fa eco, Julo Cosentino, coordinatore di Confcommercio Sicilia: “La manifestazione che oggi ha portato in piazza a Palermo, insieme, imprenditori e lavoratori ha dimostrato che la Sicilia produttiva c’è e ha voglia di cambiare”. A questo punto non resta che vivere questi cambiamenti.

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