Dalla Direzione Marittima di Catania azioni contro l’abusivismo e utili indicazioni per i consumatori. Tracciabilità, etichette obbligatorie. Di Stefano: “Comprare da rivenditori sicuri”
CATANIA – Il Comando generale ha promosso una serie di iniziative miranti alla formazione tecnica degli operatori da impiegare presso le Direzioni Marittime e del personale per il controllo della filiera pesca. La tutela del consumatore è svolta dai costanti controlli che il personale attiva nei vari segmenti con monitoraggio dei punti di importazione ma specialmente nei vari punti vendita, negli spacci alimentari industriali, i ristoranti, le mense scolastiche. Lo scopo di tali attività di controllo punta a bloccare il commercio di prodotti messi in vendita in modo fraudolento.
Il Ca Domenico De Michele, Dir. Mar. della Sicilia Orientale, capo del Compartimento Marittimo e comandante del Porto di Catania specifica che: “Le attività, negli anni, hanno comportato una serie di sequestri e denunce all’autorità giudiziaria con riferimento a specie ittiche poi giudicate assolutamente perniciose per la salute pubblica perché provenienti da aree che non godono delle verifiche veterinarie ed igieniche di cui il nostro Paese dispone. Nell’ambito dell’attività di controllo sulla filiera pesca programmato dal Reparto Operativo 11 Ccap di questo Comando, il personale addetto, ha compiuto servizi resisi concreti attraverso ispezioni mirate alla verifica della rivendita di prodotti ittici e al dettaglio nonché di ristoranti-trattorie e dei mezzi di trasporto del pescato presenti su tutto il territorio cittadino e periferico. Le operazioni svolte sono finalizzate ad assicurare l’osservanza delle norme che tutelano il consumatore attraverso un’attenta azione preventiva-repressiva”.
Per gli aspetti che interessano la salute pubblica, un’arma vincente è rappresentata dalla selezione che il consumatore deve fare con pochi elementi di conoscenza. Gli aspetti tecnici riguardo il Ccap (Centro Controllo Area Pesca) della Direzione Marittima di Catania sono illustrati dal com. del Reparto Operativo Cv Cp, Alfio Di Stefano, e dal capo Serv. Operazioni Ccap Cf, Emilio Silipigni, coadiuvato dal 1° m.llo Michele Cesareo addetto al servizio Controllo. “La Cp, a tutela del consumatore in concomitanza con le feste natalizie e nei periodi di maggiore consumo di prodotti ittici, intensifica le attività di controllo lungo la filiera commerciale, fino ai pescherecci per assicurare la corretta rintracciabilità ed etichettatura dei prodotti posti in commercio.
Nello specifico le etichettature devono contenere per ciascuna specie ittica posta in commercio le seguenti informazioni obbligatorie: denominazione in lingua italiana, zona di provenienza, il metodo di cattura (pescato o allevato). La normativa di riferimento è il d.m. del 27/03/02. I controlli sono effettuati sia sulla piccola che sulla grande distribuzione che non è sempre sinonimo di garanzia ma sicuramente è più attenta al rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Spesso inconsapevolmente, il consumatore si orienta verso un prodotto più per vantaggi economici che per la garanzia di qualità che il prodotto può offrire, trascurando gli aspetti di maggiore rilievo quali eventuali ripercussioni sulla salute. Pertanto è sempre più confortante rivolgersi a un rivenditore di fiducia e in ogni caso, in presenza di dubbi, è consigliabile allertare la Capitaneria di Porto e le competenti autorità sanitarie”.
“Non alimentare l’illecito, rischio di contrarre malattie”
CATANIA – “Questo Comando, con l’obiettivo di assicurare al consumatore l’acquisto di prodotti ittici sicuri, ha intensificato i controlli mirati ad individuare la vendita di pesce proveniente da attività illegali e posto in commercio senza il minimo rispetto delle norme igienico-sanitarie. Per quanto indicato, il consumatore al fine di tutelare la propria incolumità deve: prestare attenzione ai punti vendita; non avere fretta di scegliere; agire in modo tale da non incrementare mercati illeciti che si sviluppano attorno a questi prodotti; prestare attenzione al consumo di pesce di cui non è nota la provenienza in particolar modo durante i periodi “caldi” di vendita. Si rammenta inoltre che i prodotti della pesca posti in vendita in maniera illegale e non controllata, risultano particolarmente esposti alla presenza di parassiti (quali ad esempio un vermiforme chiamato “anisakis”), dal cui ingerimento potrebbero scaturire potenziali ripercussioni sulla salute del consumatore. Và infine fortemente scoraggiato l’acquisto di specie ittiche con misure inferiori alle taglie minime biologiche consentite dalla legge (pesce spada o tonno novello), prassi questa, che alimenta ulteriormente la pesca indiscriminata di specie allo stadio giovanile, con gravi ripercussioni sulla riproduttività e più in generale sui delicati equilibri biologici e della catena alimentare marina”. (mm)