I tifosi rossazzurri si stanno mobilitando per trovare potenziali investitori: chi ha declinato la proposta?
La ripartenza del calcio a Catania, dopo il fallimento e l’esclusione dal campionato, passa soprattutto dai suoi appassionati ed encomiabili tifosi. Non una frase fatta, ma un assunto che riassume quanto sta avvenendo in queste settimane all’ombra dell’Etna. Infatti, in attesa che Palazzo degli Elefanti riceva il benestare dalla FIGC per la pubblicazione del bando, si moltiplicano le iniziative spontanee dei sostenitori rossazzurri volte ad accompagnare e favorire la rinascita di una squadra che rappresenti la città.
Le aziende che hanno declinato
Dall’idea di quattro tifosi è nato un gruppo telegram, denominato “Magico Catania Group”, che ha già raccolto diverse centinaia di adesioni. Scopo della chat è quello di contattare tramite PEC e mail, numerosi soggetti – società o facoltosi investitori individuali – e proporre loro la partecipazione al bando, chiamarli in causa presentando la città, la piazza e i loro pregi da un punto di vista calcistico e “affaristico”. Questi, secondo quanto appreso dalla redazione del Quotidiano di Sicilia, i profili che hanno declinato la proposta: Red Bull Italia, Coca – Cola Italia, Procter&Gamble (azienda Usa attiva nel settore medicinale, dell’igiene personale e dei casalinghi) e CDP Equity (spa di Cassa Depositi e Prestiti). Niet espresso anche da Tony Di Piazza, imprenditore italo-statunitense ed ex socio di Dario Mirri nelle proprietà del Palermo. Pare, inoltre, che una delle realtà contattate non abbia espresso un secco rifiuto, quanto piuttosto un “vi faremo sapere”. Insomma, un certo interesse ci sarebbe e potrebbe tradursi in una manifestazione d’interesse a tempo debito.
Le altre iniziative dei tifosi
Parallelamente a questa iniziativa ne sono sorte altre due, che mirano ad un diverso obiettivo, ma che nascono dalla comune volontà dei tifosi di fare la loro parte, di mettersi in gioco e “sporcarsi le mani” per garantire un futuro ai colori cittadini. Il ‘Comitato Rossazzuro’, che vede tra i promotori principali l’avvocato Enzo Ingrassia, punta alla diffusione di un azionariato popolare che abbia compiti di vigilanza e controllo per effetto dell’ingresso – con quote minoritarie – nella nascente società, oltre che allo sviluppo del settore giovanile, puntando sul territorio etneo. Una cinquantina di tifosi, tra cui figurano personalità note e professionisti cittadini, ha vergato una lettera per chiedere l’apertura di un azionariato popolare. Tale gruppo, che dovrà essere democratico, inclusivo e partecipato, vuole porsi come interlocutore con la proprietà del risorgente Catania su temi riguardanti l’identità e la tradizione. Una sorta di avamposto di fede, che assicuri la continuità storica con lo scomparso Calcio Catania 1946. Anche in questo caso l’azionariato avrebbe quote minoritarie e – come si precisa nella missiva – non avrebbe alcun ruolo operativo o decisionale nella gestione sportiva.
La città è viva
Sebbene le mazzate del 22 dicembre e del 9 aprile abbiano rappresentato un uno-due pesantissimo, i tifosi del Catania si sono rialzati e sono pronti a mettersi in marcia per scalare, stretti alla loro squadra del cuore, le pareti dell’inferno calcistico. Certo, saranno decisive ed indispensabili le mosse delle istituzioni federali e politiche, e non si potrà certamente prescindere da un progetto serio che preveda investimenti corposi, intelligenti, lungimiranti. Però, in un’era di dubbi e perplessità, la certezza più confortante è che la gente del Catania c’è, che i catanesi ci sono.
Vittorio Sangiorgi