A Sigonella i super droni per controllo Mediterraneo - QdS

A Sigonella i super droni per controllo Mediterraneo

redazione web

A Sigonella i super droni per controllo Mediterraneo

sabato 18 Gennaio 2020

Sono il cuore del sistema di sorveglianza e possono volare per trenta ore. La cerimonia di consegna di due velivoli nella base del Catanese con il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi. I No-Muos lanciano "Una nuova stagione di lotta antimilitarista in Sicilia"

L’acronimo è Ags (Alliance Ground Surveillance) ed è il nuovo, supertecnologico sistema di sorveglianza della Nato che ha il suo quartier generale nella base di Sigonella in Sicilia: ieri la cerimonia ufficiale di inaugurazione ufficiale dell’Ags con la consegna di due dei cinque velivoli a pilotaggio remoto RQ-4D Global Hawk che consentiranno al sistema di raccogliere immagini e informazioni in un’area di crescente interesse strategico per l’Italia e per tutta l’Alleanza Atlantica.

I droni spia della Nato – dei giganti da oltre 14 tonnellate di peso e 14 metri di apertura alare, che pilotati da terra possono volare ad altissima quota per 30 ore consecutive, coprendo oltre 16mila chilometri in una sola missione – sono uno strumento di sorveglianza formidabile in grado di tenere sotto controllo tutta l’area del Mediterraneo, l’Africa e il medio Oriente: inutile sottolineare, dunque, in questa fase di tensione in Libia, Iraq, Iran, e non solo, quanto possa tornare utile per le missioni della Nato il sistema basato a Sigonella.

Il progetto Ags, avviato nel 2009, è operativo da alcune settimane: vi partecipano 15 diversi Paesi e la Nato lo considera di importanza “vitale” per le sue operazioni e missioni. Non a caso alla cerimonia di oggi erano presenti i vertici politici e militari dell’Alleanza, a partire dal segretario generale Jens Stoltenberg.

Per l’Italia c’era il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi, in sostituzione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini impegnato nel Cdm.

“Con l’Ags – ha detto Calvisi – l’Alleanza acquisisce uno strumento di sorveglianza utile per rafforzare efficacemente le capacità di difesa ed in grado di fornire un aiuto concreto ai comandanti di tutti i Paesi della Nato, dotandoli di una fonte di preziose informazioni a supporto dell’attività operativa”, soprattutto “sul fronte Sud”, “certamente cruciale per l’Europa e per la stessa Nato alla luce delle complesse e multiformi sfide che da tale area possono promanare”. ha detto Calvisi.

“Stiamo vivendo un periodo di tensione e potenziale minaccia alla pace e alla sicurezza: Iraq, Iran, Siria, Corno d’Africa, Afghanistan. Il nostro Paese, la Nato, l’Ue, l’Onu, sono chiamate ad assumere una responsabilità maggiore per il mantenimento della pace e la stabilizzazione.

L’Italia manterrà i propri impegni e darà il proprio contributo”, ha aggiunto.

Si tratta dunque, ha osservato Calvisi, di “un passo importante di un percorso comune” che consentirà di “contribuire attivamente alla difesa collettiva della Nato e alla condivisione della sicurezza”.

Il Comitato No Muos-No Sigonella protesta:”La scelta di inaugurare proprio nel 29esimo anniversario dell’inizio della prima guerra in Iraq, il sistema di guerra Ags è un macabro avvertimento di come gli Usa e la Nato stanno utilizzando ed utilizzeranno sempre più la Sicilia : l’assassinio del generale iraniano Soleimani in Iraq rischia di innescare una nuova micidiale spirale di guerra dal Medioriente alla Libia”.

Dotati della piattaforma radar MP-RTIP con sofisticati sensori termici per il monitoraggio e il tracciamento di oggetti fissi e in movimento, i droni Ags potranno volare sino a 18.000 metri di altezza e a una velocità di 575 km/h e un raggio d’azione di oltre 16.000 km.

“Dobbiamo ricostruire una nuova grande stagione di lotta antimilitarista in Sicilia – sottolinea il comitato No Muos-No Sigonella – per impedire che la nostra isola continui a subire la presenza delle basi Usa-Nato e per una smilitarizzazione e riconversione civile della base di Sigonella. Nessuna complicità con le basi di guerra: fuori l’Italia dalla Nato, ritiro immediato dei militari italiani all’estero”.

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