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Acciaierie di Sicilia ferme, Uilm: “Lavoratori in cassa integrazione, politica agisca”

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Acciaierie di Sicilia ferme, Uilm: “Lavoratori in cassa integrazione, politica agisca”

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giovedì 15 Settembre 2022

"Adesso è il momento di agire, prima di compromettere irrimediabilmente il tessuto industriale e sociale", sottolinea il sindacato.

“Apprendiamo favorevolmente che anche le associazioni confindustriali territoriali di Sicilia e Sardegna, aggiungendosi a quelle di Uilm e degli altri sindacati, hanno oggi formalmente sollecitato i ministeri competenti di Transizione Ecologica e Sviluppo Economico a emettere i decreti attuativi dell’art.16 bis del Decreto energia per attenuare il rincaro dei prezzi“.

Così Guglielmo Gambardella e Giuseppe Caramanna, coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia e segretario responsabile Uilm Catania in una nota.

Difficoltà economica accentuata per le famiglie

“La risposta da parte delle Istituzioni e Governo è estremamente urgente per tutte le realtà produttive delle due isole maggiori per far fronte al caro energia, ancora più penalizzante per le realtà insulari”, sottolineano Gambardella e Caramanna.

“In conseguenza di questa situazione – aggiungono – Acciaierie di Sicilia e le aziende dell’indotto sono state costrette a mettere 500 lavoratori in cassa integrazione accentuando la condizione di difficoltà economica che tutte le famiglie stanno attraversando a causa dell’aumento del costo della vita”.

“Adesso è il momento di agire”

“In un momento di campagna elettorale è necessario che la politica non si presenti solo con slogan ma con soluzioni ai problemi contingenti dei cittadini e dei lavoratori italiani. Adesso è il momento di agire, prima di compromettere irrimediabilmente il tessuto industriale e sociale, soprattutto di quello presente nelle aree più svantaggiate del nostro Paese.

“Rinnoviamo il nostro appello al Governo e alle istituzioni regionali ad individuare le necessarie soluzioni strutturali al problema in questione”, conclude.

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