Agrigento, il “gigante di pietra” svetta di nuovo sui Templi - QdS

Agrigento, il “gigante di pietra” svetta di nuovo sui Templi

Irene Milisenda

Agrigento, il “gigante di pietra” svetta di nuovo sui Templi

venerdì 01 Marzo 2024

Ieri la cerimonia di inaugurazione del telamone dell’antica Akragas. Presto la musealizzazione dell’intera area. Il presidente della Regione, Schifani: “Biglietto da visita per la Capitale della Cultura”

AGRIGENTO – “Il telamone, che oggi consegniamo alla collettività nella sua straordinaria imponenza, rappresenta uno dei migliori biglietti da visita di Agrigento Capitale della Cultura. Questo gigante di pietra dell’antica Akragas è il cuore di un importante progetto di musealizzazione dell’intera area del tempio di Zeus”.

Il presidente Schifani alll’inaugurazione del Telamone

Queste sono le parole del presidente della Regione Renato Schifani a margine della cerimonia del Telamone riportato in posizione eretta. “Tuttavia – continua Schifani – la giornata di oggi non va intesa come punto di arrivo, ma deve servire da stimolo a tutti gli addetti ai lavori per fare di più e meglio. Occorre migliorare la capacità attrattiva e la fruizione del nostro inestimabile patrimonio culturale. Nonostante i dati sul turismo del 2022 e del 2023 ci dicano che la Sicilia è una delle mete turistiche più gettonate, il rapporto tra patrimonio culturale e flussi turistici non è ancora, a mio avviso, soddisfacente. Si può fare di più e meglio.”

Il colosso è stato ricostruito

Il colosso è stato ricostruito, partendo dall’accorpamento dei resti di alcune grandi statue, le stesse che erano sistemate tra le colonne del famoso tempio. Ora è in piedi. Il colosso poggia su una struttura in acciaio corten, che supera da sola i dieci metri, ed è il cuore di un imponente intervento di musealizzazione dell’intera area sulla base degli studi condotti già da alcuni anni dal parco archeologico con l’Istituto archeologico germanico di Roma.

“Il lavoro che abbiamo condotto sul Telamone e sull’intera area dell’Olympeion risponde perfettamente alla nostra mission di tutela e valorizzazione della Valle dei templi insieme all’identificazione, alla conservazione, agli studi, alla ricerca e alla promozione di ogni intervento che porti lo sviluppo di risorse del territorio. Sin dal 2019, da quando sono alla guida del Parco, ho fatto mio il progetto del precedente direttore Pietro Meli e ho anche risposto al grande fascino esercitato da questi colossi di pietra, dal tempo antico ad oggi”, ha dichiarato Roberto Sciarratta Direttore del Parco Archeologico Valle dei Templi.

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, il curatore del progetto di musealizzazione, Carmelo Bennardo, e l’esperto scientifico del progetto, Alessandro Carlino.

Un intervento totalmente reversibile

“È un intervento totalmente reversibile. Potremmo definire questa operazione come una vera e propria musealizzazione temporanea con la possibilità di smontare tutto e rimontarlo dove si riterrà più opportuno. Il Telamone, tra l’latro, ci permette di immaginare quanto era grande il tempio di Zeus. I fianchi erano alti più di 30 metri”, ha puntualizzato lo storico dell’architettura Alessandro Carlino.

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