Agrigento, scerbamento e pulizia, confronto associazioni-Comune - QdS

Agrigento, scerbamento e pulizia, confronto associazioni-Comune

Pietro Vultaggio

Agrigento, scerbamento e pulizia, confronto associazioni-Comune

mercoledì 29 Giugno 2022

Legambiente ha criticato l’operato dell’Amministrazione parlando anche di un possibile danno erariale. Una tesi seccamente smentita dall’Amministrazione, che ha difeso le scelte operate per la città

AGRIGENTO – Legambiente è intervenuta sui ritardi della scerbatura nelle strade agrigentine criticando l’operato dell’Amministrazione comunale. Un’uscita che non è piaciuta ai vertici dell’Esecutivo, che non hanno esitato a spiegare la propria posizione.

Legambiente: “Il servizio è già pagato, non servono altri fondi”

“Pagare con fondi straordinari – hanno sottolineato dall’associazione ambientalista – un servizio già pagato è un danno erariale. Dalle dichiarazioni del sindaco sembra che la situazione sia stata portata all’estrema gravità, che è sotto gli occhi di tutti, da alcune ‘lacune’ nel contratto di igiene ambientale sottoscritto alla fine del 2018. Si tratta dell’argomentazione che si è tentato di utilizzare anche lo scorso anno, allorquando si voleva sostenere che lo scerbamento non era previsto nel citato contratto. Oggi, pur avendo accertato che lo scerbamento è un obbligo contrattuale, si vuol sostenere che i 15 addetti a questo servizio non sono sufficienti e occorre assumerne altri”.

“Il sindaco – hanno aggiunto da Legambiente – dimentica che sono state le imprese che si sono aggiudicate l’appalto a stabilire, nella loro offerta, e ad accettare, sottoscrivendo, il contratto, che questo numero di addetti era adeguato a garantire il servizio. Facciamo notare anche che lo spazzamento deve essere svolto in modo meccanizzato e non in modo esclusivamente manuale. Per rafforzare il ragionamento al sindaco vengono suggeriti argomenti volutamente suggestivi per fargli affermare che 15 operai non possono pulire una città che ha un’estensione territoriale maggiore di Milano”.

Legambiente ha poi chiesto di “correre ai ripari per pulire la città ricorrendo a fondi straordinari per pagare un servizio che invece gli agrigentini già pagano con la Tari è danno erariale”.

La replica del primo cittadino di Agrigento

La replica del primo cittadino di Agrigento, Francesco Miccichè, come detto non si è fatta attendere: “Preciso che non vi sarà nessun danno erariale”. Come spiegato dal primo cittadino, la Deliberazione della Giunta comunale numero 113 del 10 giugno 2022 avente ad oggetto “Prelievo fondo di riserva per interventi di disinfestazione, derattizzazione e pulizia straordinaria dei centri abitati a salvaguardia della salute pubblica” prevede lavori di disinfestazione e pulizia aiuole e spazi verdi, incluse eventuali potature per un ammontare di 122.000 euro e suddivise nel seguente modo: 80 mila euro per la pulizia delle aiuole e spazi verdi (incluse eventuali potature) e 20 mila euro per la disinfestazione del territorio comunale, più il 22% di Iva (22.000,00 euro).

“Preciso ulteriormente – ha concluso il primo cittadino della Città dei Templi – che l’Amministrazione con la delibera n.113/22 non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di affidare lavori già previsti nel contratto di igiene ambientale, sottoscritto alla fine del 2018. Assicuro quindi che gli agrigentini non pagheranno mai due volte gli stessi interventi, servizi, lavori”.

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